lunedì 30 aprile 2012
Un commissario per la razionalizzazione della spesa sugli acquisti dello Stato: il Consiglio dei ministri ha nominato Enrico Bondi, già risanatore Parmalat. I ministri hanno un mese e mezzo di tempo per presentare un piano di contenimento delle spese.
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Arriva un commissario per la razionalizzazione della spesa sugli acquisti di beni e servizi, nell'ambito del più ampio capitolo della "spending review": il governo ha deciso, su proposta del ministro Piero Giarda, che sarà Enrico Bondi, ex risanatore della Parmalat. Sarà attuatore, per questo specifico aspetto, delle scelte politiche di cui ha la delega il ministro Giarda. Giuliano Amato avrà un analogo incarico per il controllo del finanziamento pubblico ai partiti e il professor Francesco Giavazzi dovrà verificare il sistema di contributi alle imprese. Tutti e tre i "superconsulenti", ha assicurato Monti, svolgeranno l'incarico a titolo gratuito, eccetto un rimborso spese.È la prima decisione arrivata dopo un lungo Consiglio dei ministri, iniziato alle 15 di oggi, lunedì, con la "ricognizione" del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, che ormai da mesi gestisce il "dossier".Obiettivo primo di questa razionalizzazione e delle risorse eventualmente reperite è blindare il pareggio di bilancio nel 2013 (attualmente il governo prevede un deficit dello 0,5%, close to balance, cioè vicino al pareggio come previsto dagli accordi europei). E sostituire le risorse attese dall'aumento dell'Iva di due punti (4,2 miliardi di euro) con i tagli alla spesa. Ma il premier Monti ha detto che l'aumento dell'Iva non è ancora scongiurato.Il Consiglio dei Ministri, di fatto, approva un decreto legge, di 14 articoli, che prevede l'istituzione del "Commissario per la razionalizzazione della spesa per gli acquisti di beni e servizi". La nomina formale di Bondi è invece demandata ad un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri che dovrà fissare, la durata della carica e il nome del commissario, che però è già stato identificato e deciso dal Consiglio.L'incarico, che non potrà durare per più di un anno, sarà focalizzato solo su un settore della spesa pubblica, quello dell'acquisto di beni e servizi: Bondi avrà molti poteri ma sarà un attuatore delle decisioni politiche per uno dei settori specifici su cui interviene la spending review.

In tarda serata in una conferenza stampa Monti ha detto che se oggi c'è l'Imu è perché in precedenza è stata abolita l'Ici anche se "non c'erano le condizioni" per farlo. I tagli decisi oggi, ha proseguito Monti, sono rilevanti.

Poi una critica pesante a chi "vuole candidarsi alla guida del Paese e giustifica l'evasione fiscale", riferendosi alle dichiarazioni precedenti di Grillo.

UNA BOZZA IN UNDICI PUNTI
Riduzione in termini monetari della spesa per l'acquisto di beni e servizi, ridimensionamento delle strutture dirigenziali, compattamenti di uffici e amministrazioni, eliminazione di spese di rappresentanza e convegni. Sono i capitoli oggetto dell'attività di revisione della spending review, secondo quanto si legge nella bozza della direttiva. L'attività di revisione della spesa di ogni amministrazione, si spiega, dovrà concentrarsi su undici punti.Si parte dalla revisione dei programmi di spesa e dei trasferimenti, "verificandone l'attualità e l'efficacia ed eliminando le spese non indispensabili e comunque non strettamente correlate alla missioni istituzionali". Secondo punto riguarda la razionalizzazione delle attività e dei servizi offerti sul territorio e all'estero, "finalizzata alla riduzione dei costi e alla razionalizzazione della distribuzione del personale, anche attraversoconcentrazioni dell'offerta e dei relativi uffici".Il programma prevede, al terzo punto, la riduzione, "anche mediante accorpamento, degli enti strumentali e vigilanti e delle società pubbliche". Inoltre ci dovrà essere una "riduzione in termini monetari per la spesa per l'acquisto di beni e servizi" anche mediante l'individuazione di responsabili unici della programmazione di spesa, nonché attraverso una "più adeguata utilizzazione delle procedure espletate dalle centrali di acquisto e una più efficiente gestione delle scorte".Quinto punto del programma riguarda la ricognizione degli immobili in uso, la riduzione della spesa per locazioni, "assicurando il controllo di gestione dei contratti". Si prevede, poi, l'ottimizzazione dell'utilizzo degli immobili di proprietà pubblica anche "attraverso compattamenti di uffici e amministrazioni". All'ottavo punto si stabilisce la "restituzione all'agenzia del demanio degli immobili di proprietà pubblica eccedenti fabbisogni"; mentre il punto consecutivo prevede l'estensione alle società in house dei vincoli vigenti in materia di consulenza".Il programma della spending review prevede, inoltre, l'eliminazione di spese per rappresentanza e spese per convegni, salvo casi eccezionali come i rapporti con le autorità estere. Ultimo punto stabilisce la proposizione di impugnazione avverso sentenze di primo grado che riconoscono miglioramenti economici progressivi di carriere per dipendenti pubblici, onde evitare che le stesse passino in giudicato".
I ministeri ora hanno un mese e mezzo di tempo per presentare un piano di controllo delle loro spese.
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