martedì 28 gennaio 2014
Il progetto di riorganizzazione è basato prevalentemente sulla riduzione del costo del lavoro, ma il confronto prosegue nei prossimi giorni.
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Il Governo è insoddisfatto del progetto di riorganizzazione industriale presentato da Electrolux perché basato prevalentemente sulla riduzione del costo del lavoro, ma il confronto prosegue nei prossimi giorni. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato, al termine di un incontro con l'azienda, i sindacati e le quattro regioni dove è presente il gruppo svedese degli elettrodomestici (Lombardia, Veneto, Friuli ed Emilia-Romagna)."Ci sarà un nuovo incontro nei prossimi 2-3 giorni" con l'azienda, ha detto Zanonato spiegando che resta la preoccupazione per il destino dello stabilimento di Porcia (Pordenone), il più grande, che impiega 1.200 persone, e che potrebbe chiudere. "Su Porcia l'azienda non ha detto che chiuderà, ma non ha nemmeno presentato un piano e questa è la nostra principale preoccupazione", ha aggiunto il ministro. Il piano attuale di esuberi, secondo il ministro, prevede l'uscita di 600 persone, con turni di otto ore, o di 250 con turni di sei ore, escluso Porcia.I sindacati sono stati nuovamente convocati al ministero per il prossimo 17 febbraio.Zanonato ha spiegato che l'obiettivo del Governo è che la produzione di Electrolux resti in Italia, ma ha fatto notare che il Governo non è la controparte, ma solo un negoziatore che vuole difendere "l'occupazione, la presenza degli stabilimenti in Italia e i redditi dei lavoratori". Il ministro ha detto di comprendere gli operai e di essere dalla loro parte: "Un lavoratore a cui si dice che si dimezza lo stipendio non può che ribellarsi: il Governo è dalla parte di questa gente".
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