Francesco Bicciato, Segretario Generale di Ffs
La finanza come attore centrale per orientare la ripresa economica nel senso della sostenibilità. È questo il senso del documento programmatico pubblicato dal Forum per la Finanza Sostenibile (Ffs), l’organizzazione che rappresenta quella parte della comunità finanziaria italiana (in costante crescita, i soci hanno toccato quota 110) che riconosce l’importanza di integrare negli investimenti i criteri Esg (ambientali, sociali e di governance) per sostenere un modello di sviluppo sostenibile. «Che non è solo più equo e ambientalmente e socialmente compatibile – sottolinea Francesco Bicciato, Segretario Generale di Ffs –, ma genera crescita economica, posti di lavoro: i green jobs, ad esempio, in Italia sono già circa tre milioni. Questo è il punto fondamentale da comprendere: abbiamo ora un’occasione storica di cambiare radicalmente il modello di sviluppo, riorientando pesantemente i capitali verso la sostenibilità. E agendo in un’ottica di collaborazione pubblico-privato, coordinando gli interventi sugli stessi obiettivi. Siamo pronti a collaborare con le istituzioni mettendo al servizio la nostra esperienza».Su quali siano gli obiettivi, il documento programmatico è molto chiaro, con un taglio decisamente operativo. Si parla di favorire gli investimenti in energie rinnovabili, infrastrutture per la mobilità sostenibile, efficienza energetica, anche perché tutto ciò aiuta a neutralizzare gravi minacce alla salute dei cittadini come l’inquinamento atmosferico (polveri sottili), che in Italia ha mietuto quasi 60mila vittime nel 2016 (dati Agenzia europea per l’Ambiente).
Quanto agli strumenti, si ipotizza la ridefinizione dei Pir (Piani individuali di risparmio) per estenderli alle Pmi sostenibili. O, finalmente, l’emissione anche in Italia di green bond sovrani: «Il governo aveva manifestato l’intenzione di emetterli già prima della crisi Coronavirus – dice Bicciato –, questo è il momento di farlo».Si cita anche, nel documento, l’opportunità di liberare risorse da dedicare, con una logica "a impatto" (impact investing), al potenziamento delle infrastrutture sociali, dei servizi alla persona e della sanità pubblica: «Con questa crisi ci siamo drammaticamente resi conto – afferma Bicciato – che l’investimento nel sistema sanitario non è assolutamente improduttivo, al contrario: oltre a generare posti di lavoro, ha un impatto decisivo sulla situazione economica». E poi: innovazione digitale, in ottica green; educazione finanziaria e valorizzazione delle competenze dei consulenti finanziari; rilancio della collaborazione internazionale fra gli operatori finanziari per una diffusione ancora maggiore di standard, linee guida e principi, come i Global goals (SDGs) delle Nazioni Unite. Tutti temi che Ffs sta sviluppando nel ciclo di webinar «Rilanciare l’economia dopo l’emergenza: il ruolo della finanza sostenibile» (prossimo appuntamento il 30 aprile).«È chiaro – conclude Bicciato – che il ruolo della politica è fondamentale.
Se i regolatori, in Italia e in Europa, prendono strategicamente questa strada, credo che abbiamo davanti grosse opportunità. Ci sono segnali importanti che vanno in questa direzione, ad esempio il fatto che anche in questo periodo l’azione della Commissione Ue sui temi di sostenibilità non si è arrestata (vedere articolo in pagina, ndr). E il mercato dice che i fondi d’investimento Esg, che per loro natura tendono a ridurre i rischi perché considerano anche variabili sociali e ambientali, in questa fase di sotto-performance hanno "tenuto botta" meglio di quelli tradizionali, conquistando ulteriore rilevanza. Il rischio enorme da evitare è credere che per la ripresa non ci sia tempo di pensare alla sostenibilità, perché bisogna far ripartire l’economia. Semmai è vero il contrario».