Giudizi contrastanti sul futuro prossimo dell'economia italiana. Secondo Moody's, agenzia di rating statunitense, l'Italia chiuderà il 2014 con un Pil in contrazione dello 0,1%. Quindi in recessione. Secondo l'Ocse invece per il nostro Paese si delinea una fase "positiva".
Vediamo quindi un po' più nel dettaglio questi giudizi. Partiamo dall'agenzia Usa, secondo la quale a fine 2014 il Pil sarà in calo dello 0,1% contro il +0,5% stimato in precedenza. Di conseguenza saranno mancati gli obiettivi governativi di deficit/Pil collocandosi al 2,7% quest'anno e il prossimo, con "rischi
significativi", secondo Moody's, di sforare ulteriormente.
Secondo l'Ocse, invece, la crescita nell'eurozona conferma "uno slancio stabile", ma in Germania continuano i segni di una "perdita di slancio", mentre per l'Italia si delinea una fase "positiva". Il dato emerge dall'analisi del "superindice" Ocse di giugno, che per l'eurozona è stabile (-0,04%),per la Germania vede un calo dello 0,23% su base sequenziale e per l'Italia un aumento dello 0,1%.
Per quanto riguarda le economie extraeuropee, sempre secondo l'Ocse, gli Stati Uniti mostrano a loro volta uno slancio stabile, mentre per il Giappone emergono segnali di "interruzione" della fase positiva emersa negli ultimi mesi. In Russia e Cina si conferma una crescita in linea con i trend di lungo termine, mentre il Brasile resta al di sotto del trend.