La copertina del libro - Wista
L'economia del mare si colora di rosa. La filiera marittima con le sue 228mila imprese è un settore strategico per il nostro Paese. Secondo il Rapporto del Centro Studi Tagliacarne - realizzato insieme con Unioncamere, Ossermare, Informare, Camera di
commercio Frosinone Latina e Blue Forum Italia Network - vale 52,4 di miliardi di euro (3,3% del totale dell’economia nazionale) e dà lavoro a quasi 914mila persone (3,6% del totale dell’occupazione). Una crescita costante negli ultimi anni che presenta ancora potenzialità inespresse, alle quali il governo vuole dare impulso con il Piano Mare, ma che in questo frangente storico è messa a serio rischio dall’instabilità mediorientale con la crisi del Mar Rosso e, soprattutto nel caso dei porti adriatici, del perdurante conflitto russo-ucraino. Nonostante le difficoltà, l’economia del mare negli ultimi quattro anni ha dato prova di avere una marcia in più rispetto al resto dell’economia. Tra il 2019 e il 2023 le imprese blu sono aumentate di oltre il 4%, contro un calo complessivo del tessuto imprenditoriale del 2,2%, con picchi di crescita delle attività guidate da donne (+7,5%).
E sono proprio loro le protagoniste di Donne sul ponte di comando. Trent’anni di storia e storie delle professioniste del mare (Mursia), il libro che per la prima volta racconta l’altra metà del mare, quella delle donne che lavorano nel settore dello shipping, del trading e della logistica. A scriverlo sono le socie di Wista Italy - la sezione italiana della Women International Shipping and Trading Association - che quest’anno festeggia i 30 anni di attività. Fondata a Genova nel 1994 da cinque donne pioniere del cluster marittimo, il libro ripercorre la lunga rotta delle donne per conquistare il ponte di comando, reale e metaforico. «Un libro corale che inalmente dà voce alle professioniste italiane del mare, alle loro carriere e alle loro storie professionali e vuole illuminare un problema: nel mondo marittimo siamo molto lontani dalla parità di genere. Per il bene di tutto il sistema Paese dobbiamo farcene carico - spiega Costanza Musso, presidente di Wista Italy -. Nel settore marittimo siamo ancora molto lontane dal raggiungimento della parità di genere: a livello mondiale i marittimi-donne sono solo il 2% su circa due milioni di addetti; le donne che lavorano a terra sono invece il 29%. In Italia la situazione non è migliore: la percentuale di donne che lavorano nei porti e nei servizi a terra è del 6,7%, migliore la percentuale di donne impegnate nelle Autorità di Sistema Portuale, 46%. Peccato che dal 1994, anno della riforma dei porti, su un centinaio di presidenti abbiamo avuto solo due donne ai vertici delle Autorità. Non pervenuto invece il dato delle donne italiane imbarcate come comandanti o ufficiali anche se grazie ai dati forniti dall’Accademia Mercantile sappiamo che nel triennio 2020-2023 le allieve ufficiali erano il 12%. Ma quante di loro hanno poi preso la via del mare?».
La prima presidente Marisa Marciani Vignolo è stata tra le prime broker a sbarcare a Londra negli anni Sessanta e a smuovere le acque e organizzare il primo nucleo di professioniste del mare, lo ha fatto con Fulvia Linari, seconda presidente Wista Italy, che è stata anche presidente Wista International dal 1996 al 2001. Dopo Linari la presidenza passa a Alessandra Boccone, Maria Gloria Giani, Daniela Fara, Michela Fucile, Daniela Aresu, Paola Tongiani e oggi Costanza Musso. Attraverso le testimonianze delle nove presidenti di Wista Italy che si sono succedute in tre decenni il racconto incrocia le fatiche e l’impegno per farsi spazio in un settore su cui gravano ancora oggi pregiudizi secolari - primo fra tutti che quelli del mare «non siano lavori per donne» perché erano tradizionalmente legati alla forza fisica.
Nella seconda parte del volume sono invece le voci delle socie a farsi sentire. Sono donne che occupano posti apicali: armatrici, imprenditrici, dirigenti, comandanti e ufficiali che si raccontano con un obiettivo, ispirare altre donne a prendere la via del mare che offre occasioni di lavoro a bordo, nei porti, nella logistica, nelle Forze Armate. La terza ed ultima parte è dedicata ai numeri del divario di genere con un contributo di Greta Tellarini, docente di diritto marittimo e uno della presidente Musso.