martedì 9 dicembre 2014
​Il ministro dell'Economia all'Ecofin: l'Europa ci chiede misure efficaci contro il deficit. "Sfondare il tetto del 3% non porterà più crescita".
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Pensare che sfondare il tetto del 3% possa portare più crescita è profondamente sbagliato": è la risposta del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan all'ipotesi di una volontà italiana di non rispettare i vincoli di bilancio comunitario. Lo ha detto al termine dell'Ecofin a Bruxelles. "La crescita è fondamentale per l'Italia - ha aggiunto Padoan - visto soprattutto l'onere del debito, e la via d'uscita è la crescita, non ci sono scorciatoie". Per crescere, ha proseguito, non ci vuole "la bacchetta magica ma la combinazione delle riforme strutturali e lo stimolo agli investimenti privati", continuando sulla strada di "un risanamento della finanza pubblica favorevole alla crescita". Nel 2015, ha ricordato Padoan, il rapporto deficit/Pil sarà al 2,6%. L'ipotesi di sfondare il vincolo del 3% del rapporto deficit/Pil, ha aggiunto, "dal punto di vista della convenienza economica produrrebbe un'immediate reazione negativa sui mercati e questo di arriverebbe immediatamente addosso, sarebbe un onere che non possiamo permetterci". Ma soprattutto, ha aggiunto, "le regole vanno rispettate". Lo "sforzo in più" che l'Europa chiede all'Italia per ridurre il deficit strutturale dei conti pubblici non si concreterà in una manovra aggiuntiva. Invece "ha a che fare con l'efficacia delle misure" già decise dal governo: lo ha spiegato il ministro dell'Economia, stamani entrando all'Ecofin. Ieri l'Eurogruppo ha esaminato le opinioni della Commissione sulle bozze nazionali di bilancio per il 2015, sottoscrivendole e ipotizzando che, a causa della differenza fra l'obiettivo di ridurre dello 0,5% il deficit e l'effettiva correzione contenuta nella legge di stabilità, stimata allo 0,1% da Bruxelles, potrebbero essere necessarie "misure efficaci". "Si tratta di precisare - ha detto Padoan - se l'impatto delle misure che il governo italiano ha già adottato è effettivamente corrispondente all'ammontare di aggiustamento di fatto già concordato con la commissione europea, e questa non è una manovra aggiuntiva". "Continueremo a collaborare e discutere in modo molto produttivo con la Commissione sulla valutazione che noi e loro diamo sulle misure già introdotte", ha aggiunto Padoan.
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