La posizione più a rischio è evidentemente quella degli azionisti, che nel giro di un paio di anni, come ricorda Domenico Bacci, segretario del Siti, il sindacato per la tutela dell’investimento, hanno visto il proprio investimento collassare dell’80% per condotte su cui sono state aperte indagini da parte della Procura della Repubblica. E ovviamente il rischio è l’azzeramento del capitale. Su questa base il Siti sta preparandosi alla costituzione di parte civile e a richiedere il risarcimento dei danni. Più miti consigli vengono da broker e analisti per cui tutto sommato, e dopo la caduta a picco delle ultime tre sedute, tanto vale aspettare che la bufera passi prima di prendere profitto. Certo, almeno per ora nessuno si spinge a suggerire di acquistare il titolo della Rocca. Ma in Borsa è sempre e solo questione di tempo.CORRENTISTI
Salvi infine in ogni caso i correntisti. Dal 1987 è infatti attivo il fondo interbancario di tutela dei depositi che garantisce fino a 100.000 euro, rimborsabili in venti giorni lavorativi (prorogabili altri dieci) per depositante delle banche italiane, delle succursali di queste negli altri Paesi comunitari, nonché delle succursali in Italia di banche comunitarie ed extracomunitarie consorziate. Certo il disagio di un conto bloccato (come accaduto lo scorso anno per banca network) non è da escludersi, ma salvo ipotizzare un default sistemico per i correntisti i rpoblemi dovrebbero essere limitati.OBBLIGAZIONISTI
Diverso il caso del popolo dei bond per cui il rischio di una situazione di allarme simile, nella stragrande maggioranza dei casi (ovvero per i titolari di bond senior), è limitato ad una maggiore volatilità ma, salvo default finora ritenuti improbabili, non mette a repentaglio il capitale investito.