Un'unione bancaria basata sui tre
"pilastri" di un sistema europeo di garanzie sui depositi
bancari, un fondo comune di risoluzione e una maggiore
centralizzazione della vigilanza sugli istituti è stata oggi
rilanciata dal presidente della Bce Mario Draghi che presentava
al Parlamento europeo di Bruxelles il primo rapporto annuale
del Comitato europeo contro il rischio sistemico. Le autorità
nazionali di controllo del sistema bancario - ha detto Draghi
devono "agire in modo compatto" per gestire la crisi e mettere
in campo "un meccanismo credibile per la ricapitalizzazione".
Draghi ipotizza che questo
meccanismo possa essere il fondo permanente salvastati, l'Esm
che sarà operativo a breve: "si sta cercando il modo - ha
spiegato - perché possa ricapitalizzare direttamente le
banche, sono ottimista". Quanto al fondo di risoluzione, serve
a gestire le attività bancarie cruciali per l'economia, come i
pagamenti e il credito alle imprese, in caso di fallimenti
bancari. Ancora, un'"ulteriore centralizzazione della vigilanza
bancaria" è "assolutamente necessaria", secondo il presidente
della Bce, specialmente per gestire le crisi "degli istituti a
rischio sistemico" che, come si è visto nel caso della
spagnola Bankia, "non sono necessariamente solo quelli
transfrontalieri. Proprio il caso di Bankia è la prova che "è
più semplice gestire le necessità di ricapitalizzazione delle
banche a livello centrale".Quello che è successo per
l'istituto spagnolo, ha osservato ancora il presidente della
Bce, conferma che "ogni volta che dobbiamo affrontare
un'esigenza drammatica di ricapitalizzazione, i singoli attori,
governi, autorità di vigilanza nazionale eccetera, in prima
battuta sottovalutano la situazione. È un'esperienza
generalizzata in tutti i paesi ed è il modo peggiore di
affrontare il problema: si finisce per fare la cosa giusta al
costo più alto. Tutti devono tenere presente questa lezione:
è meglio valutare fin dall'inizio il rischio in maniera più
consistente ed eccedere in trasparenza".In attesa di un'Unione
bancaria, però, la Bce continua a rifornire di liquidità il
sistema: "vogliamo evitare la fuga dai depositi", ha detto il
presidente, aggiungendo però che Francoforte "continuerà a
prestare solo alle banche solventi". Draghi ha ricordato a tal
proposito un caso recente: "tre settimane fa siamo stati
costretti a sospendere dalle nostre operazioni 4 banche greche
perchè non avevano più i requisiti di capitale per garantirsi
come controparti solventi - ha detto - ora sono state
ricapitalizzate e sono state riammesse alle operazioni
monetarie. Siamo sempre pronti ad agire con le banche
solventi".