Il Pil italiano registra quest'anno una contrazione del 5,2% ma la crisi mostra segni di attenuazione e negli ultimi mesi si sono ripetuti «segnali non negativi», tanto da ipotizzare la «ripresa dal 2010», con il Pil che guadagna lo +0,5%. È il quadro macro-economico illustrato nel Dpef presentato dal governo, dove si sottolinea che «negli ultimi due-tre mesi si sono ripetuti segnali non negativi, per l'economia mondiale e per quella italiana, e le tensioni sui mercati finanziari si sono gradualmente allentate. L'incertezza sulle prospettive economiche rimane elevata, ma si sta evidenziando un'attenuazione delle spinte recessive».
Il deficit aumenterà a 5,3% nel 2009. Nel documento di programmazione economica e finanziaria si prevede che il deficit/Pil (spesa pubblica non coperta dalle entrate) aumenterà quest'anno al 5,3% (dal precedente 4,6%), per poi scendere al 5 nel 2010. Ma il dato migliora di molto se si considera il valore al netto delle misure una tantum e della componente ciclica, cioè dall'andamento dell'economia: il deficit strutturale si attesta infatti al 3,1% nel 2009 e al 2,8% nel 2010, per arrivare al 2,2% nel 2013. Sempre nelle previsioni del governo, il debito crescerà nel 2009 al 115,4% del Pil, per superare la soglia del 118% nel 2010. Il testo è stato illustrato a Palazzo Chigi nella riunione tra governo e parti sociali, presenti i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl e la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia.
Tremonti e le entrate fiscali in calo. Il ministro dell'Economia Tremonti ha ricordato che il Dpef, che sarà varato mercoledì dal Consiglio dei ministri, è l’ultimo documento di programmazione economico-finanziaria di questo governo. Il ministro fa riferimento alla riforma della Finanziaria in via di approvazione in Parlamento che manda in soffitta la manovra e il Dpef sostituendolo con la Dfp, Decisione di finanza pubblica. «L’azione del governo - ha detto il ministro - è concentrata su tre obiettivi: tenuta strutturale dei conti pubblici, coesione sociale attraverso ammortizzatori sociali, liquidità alle imprese a partire dalla medie e piccole». Il titolare del Tesoro ha poi affrontato il tema dell’evasione fiscale, in riferimento ai dati sul fisco forniti dal ministero che nei primi 5 mesi registrano entrate in calo del 3,2%: «L’evasione fiscale si contrasta con azioni degli enti locali, si vince e si perde sul terreno del federalismo».