''Proseguire gli sforzi'' per ''porre le basi per una crescita solida e
sostenibile''. Se lo propone il governo con il Programma nazionale di Riforma,
in arrivo con l'aggiornamento del Def (il Documento di economia e finanza diffuso ad aprile), intitolato 'Un'agenda per la crescita'.
Nella bozza si sottolinea che la strategia di crescita
dovrà puntare su imprese e lavoro.I provvedimenti da attuare ''in via
prioritaria'' in questa cornice dovranno riguardare la riduzione del debito, la
qualità e l'efficienza della pubblica amministrazione, il sistema finanziario,
il mercato del lavoro, le riforme fiscali e la concorrenza. Nella relazione si
osserva anche che ''tempi e intensità'' della ripresa si misureranno anche su un
quadro di politica economia ''stabile'', sul pagamento dei debiti P.a.
(l'obiettivo è di ''proseguire sul monitoraggio e imprimere una ulteriore
accelerazione'') e sulla capacità di attrarre investimenti. Per gli
investimenti, si sottolinea nella bozza, uno degli strumenti è il piano del
governo Destinazione Italia, che sarà veicolo di ''politiche e riforme per
migliorare l'ambiente imprenditoriale, aumentare l'attrattività del nostro Paese
e valorizzare asset pubblici''.Nel 2014 il debito si attesterà ''secondo
le previsioni al 132,2% del Pil''. È quanto si legge nella bozza del Programma
nazionale di riforma in arrivo con l'aggiornamento del Def, nel quale si
individua la riduzione ''dell'elevatissimo rapporto debito/Pil'' come uno degli
obiettivi da perseguire ''in via prioritaria''.Spostare il carico
fiscale da ''lavoro e capitale a consumi, beni immobili e ambiente", ridurre
''il cuneo fiscale, rivedere l'ambito di applicazione delle esenzioni e aliquote
ridotte dell'Iva e delle agevolazioni fiscali dirette'', adeguare catasto ai
valori di mercato. Sono alcune priorità delle riforme contenute nella bozza del
Def.Pareggio di bilancio strutturale e pieno rispetto degli impegni
europei, mantenendo il disavanzo entro il 3%, sono il ''perimetro obbligatorio''
per qualsiasi intervento futuro, anche perché l'Italia ''non può permettersi di
tornare indietro sulla procedura d'infrazione''. È quanto si legge nella bozza
del Programma nazionale di riforma in arrivo con il Def. Quindi per quest'anno
''interventi aggiuntivi di sostegno all'economia'' si potranno fare solo a
''saldi invariati'', con il reperimenti di risorse di copertura.