martedì 11 giugno 2024
A Cernusco sul Naviglio, nel Milanese, entro il 2026 verrà realizzato il grande polo di produzione di elettrolizzatori per generare la molecola green. Strategico per la transizione energetica
De Nora Italy hydrogen technologies ha avviato i lavori oggi, 11 giugno, per la costruzione della gigafactory, destinata ad essere il più grande polo produttivo di elettrolizzatori sul territorio nazionale, con una capacità che raggiungerà i 2GW equivalenti entro il 2030.

De Nora Italy hydrogen technologies ha avviato i lavori oggi, 11 giugno, per la costruzione della gigafactory, destinata ad essere il più grande polo produttivo di elettrolizzatori sul territorio nazionale, con una capacità che raggiungerà i 2GW equivalenti entro il 2030. - ANSA

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Entro l’inizio del 2026 verranno completati i lavori per la costruzione del più grande polo produttivo di elettrolizzatori, indispensabili per generare idrogeno verde sul territorio nazionale, con una capacità che a regime ed entro il 2030 raggiungerà la potenza energetica di 2 gigawatt (GW). Si parla di un investimento di circa 100 milioni di euro per il progetto Gigafactory a Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano, realizzato da De Nora Italy Hydrogen Technologies, società controllata da Industrie De Nora, multinazionale italiana specializzata in elettrochimica, in collaborazione con Snam.

Il centro produttivo di elettrolizzatori per la generazione di idrogeno verde, sistemi e componenti per l’elettrolisi dell’acqua e celle a combustibile, definito «strategico» dall’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier, perché «permette di giocare un ruolo come Italia e come Europa all’interno di un segmento delle tecnologie green, fondamentale per la transizione», affrancandosi non solo dalla dipendenza energetica dai Petro Stati, ma anche dalla dipendenza da altri Stati ancora per materie prime come il litio e tecnologie indispensabili come i chip.

La gigafactory si trova nel comune sul naviglio Martesana, a ridosso della fermata della linea verde della metropolitana, Villa Fiorita, e sorgerà sulle ceneri dell’ex fabbrica Rapisarda che produceva tubi oleodinamici, chiusa nel 2009: il sito su cui è stata posta la prima pietra, ieri, occuperà un’area di 25mila metri quadrati, all’interno di quello che, nei piani di sviluppo del Comune milanese, vorrebbe essere un grande parco dell’innovazione con anche un biolago all’interno, alberi e un museo dedicato all’idrogeno.

A chi chiedeva più dettagli sui costi dell’idrogeno che verrà prodotto ha risposto l’amministratore delegato di Industrie De Nora: «Qui non produrremo idrogeno, qui produrremo tecnologie che verranno vendute in Italia e potenzialmente in tutto il mondo per la produzione della molecola verde - ha precisato Paolo Dellachà - quindi, il costo dell’idrogeno dipenderà dalla destinazione finale». Va detto che è piuttosto complesso il calcolo del costo di produzione dell’idrogeno verde, poiché dipende sì dal costo degli elettrolizzatori ma anche dal costo dell’energia elettrica rinnovabile che li alimenta. In Italia, ad esempio, supponendo che l’impianto sia alimentato ad energia solare in una regione come la Puglia o la Sicilia, l’idrogeno verde costerebbe oggi da 6 a 8,7 euro al chilogrammo, a seconda della taglia dell’elettrolizzatore. Al 2030 potrebbe costare da 3,7 a 5,9 euro al chilogrammo e nel lungo periodo tra 2,1 e 4,4 euro al chilogrammo. Per produrre gli elettrolizzatori «la nostra tecnologia è premiante dal punto di vista della competitività e della performance - ha però assicurato Dellachà -, possiamo dire che ha una capacità di produrre una quantità di idrogeno per unità produttiva che è straordinaria ed è cinque volte superiore a quello che riescono a fare i produttori cinesi e 3/4 volte superiore ai produttori europei».

Dal canto suo, il presidente Federico De Nora ha messo in luce quanto di positivo porterà questo progetto improntato alla produzione di tecnologie verdi alla comunità, al territorio: circa 200 posti di lavoro diretti e un indotto complessivo di circa 2000 persone.

De Nora Italy Hydrogen Technologies e il ministero delle Imprese e del Made in Italy avevano firmato a luglio 2023 un decreto di concessione che riconosceva alla società un importo pari a circa 32 milioni di euro in forma di contributo alla spesa, grazie al fondo istituito dal ministero per il sostegno finanziario alle imprese che partecipano alla realizzazione di importanti progetti di comune interesse europeo (Fondo Ipcei). Gli importi destinati alla concessione di agevolazioni a De Nora Italy Hydrogen Technologies potranno essere successivamente integrati fino a circa 63 milioni, a seguito di ulteriori disponibilità del fondo Ipcei Idrogeno.

«Non ci si può fermare solo sull’elettrico ma dobbiamo guardare anche ad altre fonti come l’idrogeno ed i biocarburanti – ha aggiunto il governatore lombardo Attilio Fontana, presente alla posa della prima pietra a Cernusco sul Naviglio -. Noi, come Regione Lombardia, siamo al fianco di chi porta avanti queste iniziative» a favore della transizione energetica e di una sostenibilità ambientale che secondo il ministro Adolfo Urso, che ha inviato un videomessagio, va perseguita «con la sostenibilità sociale ed economica del nostro sistema produttivo e quindi dell’impresa».

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