Il presidente americano Barack Obama prosegue con determinazione nell’impegno per risolvere la crisi economica che continua a pesare sul Paese. A livello interno, auspicando «a breve» una maggiore regolamentazione delle società finanziarie, mentre, sul fronte internazionale, appellandosi dalle pagine dei maggiori quotidiani mondiali ai leader che, insieme agli Stati Uniti, parteciperanno al summit del G20, il prossimo 2 aprile a Londra, chiedendo di «intraprendere un’azione coraggiosa, ampia e coordinata» per stimolare l’economia. Per cercare poi di ottenere il massimo sostegno su entrambi i fronti, il capo della Casa Bianca aveva in programma per ieri sera una conferenza stampa in diretta durante l’orario di maggiore ascolto televisivo con l’intenzione di spiegare al Paese l’intera strategia contro la crisi e dissipare le critiche sorte nei giorni scorsi. Una mossa che giunge, non a caso, al termine di una giornata difficile per l’amministrazione e che ha visto sia il ministro al Tesoro, Timothy Geithner, che il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, sul banco degli imputati davanti alla commissione servizi finanziari della Camera che vuole fare luce sul salvataggio del colosso assicurativo e sui bonus miliardari concessi ai suoi dipendenti. Entrambi hanno concordato che l’intervento pubblico si è reso necessario, perché «il governo si è trovato senza alternative valide» e hanno chiesto pertanto maggiori poteri per far fronte a eventuali problemi futuri. «L’amministrazione e il Congresso devono lavorare insieme» così che «tutte le istituzioni che potrebbero porre rischi sistemici siano soggette I a una stretta supervisione, compresi appropriati limiti all’assunzione del rischio » ha auspicato il ministro, proponendo anche la creazione di «una nuova autorità che consenta al governo di chiudere progressivamente società non bancarie della dimensione e della complessità di Aig». Dopo aver preso le redini della società nei guai, il governo avrebbe – «come condizione all’assistenza concessa» – «nominato un nuovo management e avviato un vasto processo di ristrutturazione» ha chiarito il ministro, ma «se un’agenzia federale avesse avuto tale possibilità, il 16 settembre scorso, avrebbe potuto commissariare Aig e chiuderla lentamente», ha spiegato il capo della Fed alludendo alla data in cui la Banca centrale autorizzò una linea di credito di 85 miliardi di dollari a favore della società sull’orlo della bancarotta. Bernanke ha ricordato che il salvataggio del colosso assicurativo si è reso indispensabile per evitare una situazione simile alla Grande depressione degli anni Trenta, ma che «in quel momento nessuna agenzia federale avrebbe potuto fornire capitale per stabilizzare Aig o dissolverla lentamente». Il caso in questione, quindi offrirebbe «due chiare lezioni» e altrettante necessità: «Nuove procedure d’emergenza » e «una forte e efficiente supervisione di tutte le società finanziarie importanti a livello sistemico». «È stato altamente inappropriato distibuire elevati compensi ai dipendenti della divisione alla base del crollo di Aig», ha dichiarato Bernanke, ammettendo di aver preso in considerazione un’azione legale per fermare i pagamenti, ma di aver deciso altrimenti a causa del rischio di elevati danni che il governo si sarebbe trovato a dover risarcire. Molti rappresentanti della Camera, però, si sono dimostrati molto critici sull’intero soccorso pubblico del settore finanziario, chiedendo al ministro e al capo della Fed di presentare tutti gli elementi che hanno contribuito alle decisioni prese e mettendo in dubbio la necessità di concedere ulteriori poteri al governo.