La recessione proseguirà nel 2009 e per l'intero anno è prevedibile un "nuovo, significativo calo dell'attività economica". Lo ha detto il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, in audizione alla commissione Finanze della Camera. "In Italia, come nel resto dell'area - ha affermato Draghi - la recessione aggravatesi a metà 2008 dovrebbe proseguire nel corso dell'anno. Tutti gli indicatori (produzione, ordinativi e giacenze di magazzino) continuano a segnalare ritmi produttivi molto bassi. Nel primo trimestre di quest'anno il prodotto interno lordo si contrarrebbe per la quarta volta consecutiva: è verosimile che l'intero 2009 si chiuda con un nuovo, significativo calo dell'attività economica, concentrato soprattutto nel settore privato".
«Interventi efficaci, ma serve maggiore chiarezza sui bilanci delle banche». Le autorità di politica economica "hanno agito con prontezza per contenere il diffondersi della crisi e contrastare gli effetti sull'economia reale". Gli interventi "hanno evitato un collasso del sistema ma non hanno ancora portato chiarezza sui bilanci di quelle banche che più hanno investito sui titoli tossici", ha aggiunto Draghi. Il governatore sottolinea inoltre che "permane l'incertezza sull'entità e la distribuzione delle perdite nei bilanci di quelle che erano le più grandi banche mondiali. Inoltre è prevedibile - ha sottolineato Draghi - che la recessione deteriorerà gli attivi bancari".Draghi ha anche promosso i Tremonti bond, strumenti utili a suo avviso per rafforzare l'erogazione del credito. "L'irrobustimento del capitale" degli istituti bancari "anche con gli strumenti messi a disposizione dallo Stato, è condizione per sostenere la capacità del sistema bancario di fornire credito all'economia".
«Dai prefetti nessun pressing sulle banche». In merito alla soluzione dei prefetti, il governatore di Bankitalia ha poi osservato: "È essenziale che l'analisi delle condizioni del credito a livello locale non sconfini in un ruolo di pressione sulle banche che spinga ad allentare il rispetto di criteri di sana e prudente gestione nella selezione della clientela".
«Il Piano casa potrebbe essere uno stimolo, ma manovra di portata incerta». ll Piano Casa che il governo intende varare "potrebbe avere effetti di stimolo" ma la complessità della manovra "rende però incerta la portata da un punto di vista congiunturale", ha poi detto Draghi. "Il governo ha anche annunciato di avere allo studio provvedimenti per facilitare l'ampliamento degli edifici residenziali e ridurre i contributi di costruzione. Modalità contenuti e tempi di eventuali interventi non sono ancora noti - ha detto Draghi -. Una semplificazione degli adempimenti e una riduzione degli oneri potrebbe avere effetti di stimolo. La complessità della materia, la presenza di competenze concorrenti fra Stato e regioni, la necessità di congegnare l'intervento in modo da preservare ambiente naturale ed equilibrio urbanistico ne rendono però incerta la portata da un punto di vista congiunturale".