Anziani in cima al Pirellone di Milano - Fotogramma
L’Italia è il secondo Paese al mondo per longevità, dopo il Giappone. Da noi, l’aspettativa di vita raggiunge in media gli 83 anni. Alla luce di questi dati, è quanto più urgente l’esigenza di interrogarsi su come rendere le città a misura di cittadini sempre più longevi. Per rispondere a queste necessità è nata Voice Italia.
È una startup ma anche una comunità digitale, una piattaforma e allo stesso tempo un centro di consulenza. È soprattutto un’impresa sociale che prende vita dall’esperienza di Voice Global, nata nel 2007 nel Regno Unito. È stata fondata dal National Innovation Centre for Ageing (Nica) insieme a Fondazione Ravasi Garzanti, con il contributo di Fondazione Cariplo e Fondazione Amplifon. L’obiettivo è quello di progettare soluzioni per una vita più sana e più lunga. «Abbiamo deciso di costruire questa alleanza per mettere a fattor comune le elaborazioni, le conoscenze e le esperienze di Fondazione Ravasi e di Nica – spiega Felice Scalvini, direttore della Fondazione Ravasi Garzanti e presidente di Voice Italia –. Il risultato è stato la messa a punto di una piattaforma partecipativa che si chiama Voice. È uno strumento pensato per coinvolgere la generalità della popolazione attraverso la creazione di gruppi di discussione e approfondimento sui temi cruciali della longevità. Voice Italia sarà a disposizione delle realtà del nostro Paese per supportare l'inevitabile transizione sociale in corso».
Voice Italia, che sarà presentata oggi, è già attiva e coinvolge soggetti diversi, dalle università e i centri di ricerca alle istituzioni pubbliche e le comunità locali, fino alle imprese del settore pubblico e del privato, tutti uniti nell’obiettivo comune di affrontare concretamente le sfide globali legate al tema dell’invecchiamento, con il diretto coinvolgimento delle persone. Tutti i cittadini possono infatti iscriversi alla piattaforma online e partecipare con i propri suggerimenti ai diversi gruppi di lavoro. Spiega ancora Scalvini: «Le persone si incontreranno per approfondire le diverse tematiche di carattere locale, ad esempio come realizzare un punto di incontro per diverse generazioni o come valutare insieme a un'impresa come un prodotto possa essere utilizzato nel modo migliore da parte di tutte le fasce di popolazione, soprattutto quella anziana. Ci si incontrerà sul web ma ci sarà anche la possibilità di vedersi di persona. Ci sono state già le prime attività al servizio dell'amministrazione comunale di Milano per la realizzazione di due centri di incontro in due quartieri milanesi e poi con il tempo l'attività verrà estesa a tutta quanta l'Italia».
L’obiettivo è quello di identificare bisogni, priorità e aspirazioni spesso inascoltate o non soddisfatte, fornendo una visione nuova e inaspettata su prodotti, servizi, contesti ed esperienze alle organizzazioni pubbliche e private. Attraverso workshop, sondaggi e discussioni, ciascun cittadino, anziani in primo luogo, potrà dare la propria opinione e ottenere punti in cambio di questa partecipazione. I punti assegnati sul proprio account registrato non avranno valore monetario, ma potranno essere utilizzati per riscuotere riconoscimenti sotto forma di azioni benefiche presentate di volta in volta sulla piattaforma di Voice.
Come detto, a Milano è già attivo un progetto realizzato con il supporto di Voice Italia. Si tratta di Mi@Over.Net, che si propone di rendere più efficienti e sostenibili i sistemi di cura socioassistenziale e sociosanitaria rivolti a persone anziane e in condizioni di fragilità all’interno di due Centri Sociali Ricreativi Culturali nei quartieri di Chiesa Rossa e Forlanini-Salomone, abitati da popolazione anziana e a basso reddito.
L’esperienza italiana prende avvio da un progetto internazionale nato Oltremanica. «Nel Regno Unito alcune migliaia di persone hanno aderito stabilmente a questa piattaforma perché si sentono coinvolte in un disegno di trasformazione che tiene conto di tutti i profili e dell'opinione di tutti» continua il presidente di Voice Italia, che aggiunge: «In Italia, si sta concretizzando l'idea delle “city of longevity”, cioè della rete delle città per la longevità. Dobbiamo intervenire su tutti i temi dei servizi per gli anziani, dalla riorganizzazione degli stessi fino alla pianificazione di meccanismi di più robusta intergenerazionalità, fino al dialogo tra il mondo dell'adolescenza e il mondo degli anziani, le politiche del lavoro o la politica industriale». Tutta l’Europa sta assistendo, oltre che a un aumento della longevità, anche a un generale invecchiamento della popolazione. Si stima che entro i prossimi 80 anni il numero di anziani sarà più che raddoppiato rispetto a oggi. Alla luce di questi dati è fondamentale ripensare l’organizzazione sociale delle città. «La nostra piattaforma è uno strumento che ha l'ambizione e ha già sperimentato la possibilità di mettere insieme una tecnologia evoluta con lo spirito partecipativo e lo spirito solidaristico che vanno in qualche modo risollecitati e riorganizzati dentro le comunità, ma anche dentro le aziende o dentro le organizzazioni, utilizzando quello che la tecnologia ci mette a disposizione» conclude Felice Scalvini.