venerdì 1 dicembre 2023
Il progetto di Energy Dome, presentato oggi alla Cop di Dubai e finanziato dalla Ue, è basato su batterie che utilizzano la Co2 e assorbono i picchi di produzione
In Sardegna un impianto innovativo per l'accumulo di energia rinnovabile
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L’Italia in prima fila sul fronte delle rinnovabili con un progetto innovativo di batterie per l'accumulo di energia prodotta da fonti rinnovabili. E’ stato presentato stamattina dal presidente della Commissione Ursula von der Leyen, dal fondatore di Breakthrough Energy Bill Gates e dal presidente della BEI Werner Hoyer nel corso della Cop 28 di Dubai il progetto sostenuto dal partenariato UE-Catalyst: Tholos Energia di Energy Dome. È il primo ad essere finanziato insieme a FlagshipONE di Ørsted, impianto di produzione di e-metanolo situato in Svezia e gestito dalla società energetica danese Ørsted.

Si tratta di due progetti che aiuteranno l'UE a raggiungere i suoi obiettivi climatici per il 2030. Il partenariato mette a disposizione 240 milioni di euro in una combinazione di sovvenzioni e investimenti commerciali (capitale proprio e venture debt). La partnership Unione Europea-Breakthrough Energy, annunciata alla COP26 di Glasgow, mira a stimolare gli investimenti nelle tecnologie indispensabili per il clima, creare un piano per il sostegno pubblico-privato alle tecnologie innovative pulite ed accelerare la diffusione di tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio.

Energy Dome-The Only Alternative For Long-Duration Energy Storage. Con sede a Milano, Energy Dome ha sviluppato una tecnologia di accumulo di energia a lunga durata basata sulla CO2: Energy Dome è in grado di fornire uno stoccaggio, in modo più efficiente ed economico rispetto alle attuali soluzioni maggiormente presenti sul mercato (batterie agli ioni di litio): costruirà in Sardegna il primo impianto dimostrativo sarà il primo di una serie di unità che verranno installate sulle reti di tutto il mondo. Le batterie di Energy Dome consentono di assorbire energia dalla rete nei picchi di produzione, stoccarla a tempo indeterminato (trasformando la CO2 dallo stato gassoso a quello liquefatto) e, durante i picchi di domanda, rilasciarla di nuovo nella rete applicando il processo termodinamico inverso in tempi più lunghi (long-duration, 10+ ore). In questo modo, la resilienza della rete elettrica aumenta perché la produzione elettrica intermittente/volatile tipica delle fonti rinnovabili può essere gestita in un periodo più lungo di rilascio nella rete.

Le batterie di Energy Dome non utilizzano metalli rari, possono essere costruite ed utilizzate ovunque nel mondo operando a temperatura ambiente, durano in media più di 30 anni, contro i 10 anni di quelle agli ioni di litio ed hanno un’efficienza attesa del 75%, indipendentemente dal luogo in cui batteria è installata.vengono installate.

“La soluzione di Energy Dome rappresenta un esempio illuminante di tecnologia rivoluzionaria di cui abbiamo bisogno in Europa e nel mondo. Allo stesso tempo, il progetto promuoverà la creazione di posti di lavoro e la crescita economica in Sardegna." ha sottolineato Gelsomina Vigliotti, vice-presidente BEI.

“Abbiamo già iniziato a essere al centro della transizione energetica. Ricordate, il nostro mondo non può aspettare" ha aggiunto Claudio Spadacini, fondatore e ceo di Energy Dome.

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