La sede della Consob a Milano - Ansa
Un 2021 da record per i risarcimenti riconosciuti ai risparmiatori da parte dell'Arbitro per le controversie finanziarie (Acf), l'organo istituito presso la Consob per la risoluzione stragiudiziale delle controversie tra gli intermediari e i loro clienti. Con 35,88 milioni di euro rientrati nelle tasche dei risparmiatori è stato toccato l'anno scorso un nuovo massimo a fronte dei 28,9 e dei 15,77 milioni di euro risarciti rispettivamente nel 2020 e nel 2019. Sale, così, ad oltre 120 milioni di euro l'ammontare complessivo dei rimborsi decisi dall'Acf nel suo primo quinquennio di operatività. In rialzo nel 2021 anche il tasso di accoglimento dei ricorsi (69,4%, a fronte dei 30,4% rigettati). Resta poi elevato il tasso di adempimento delle decisioni dell'Arbitro che, viene ricordato, non sono vincolanti. La percentuale di spontanea esecuzione delle decisioni dell'Acf sfiora il 97%. In forte crescita, inoltre, i volumi dell'attività, con un abbattimento dei tempi istruttori e decisionali di quasi il 40% nel 2021 rispetto agli anni precedenti. Lo scorso anno, secondo un primo consuntivo del lavoro svolto dall'arbitro Consob, resta rilevante il valore complessivo dei risarcimenti richiesti, attestatisi nel 2021 a poco più di 81 milioni di euro, con una media a ricorso di oltre 51 mila euro. La richiesta minima è stata di 10,92 euro; quella massima di 500mila euro, corrispondente al valore massimo di competenza dell'Acf. Nel complesso, nel quinquennio 2017/2021, sono pervenuti 8.695 ricorsi, con richieste risarcitorie per oltre 480 milioni di euro (circa 56 mila euro, in media, a ricorso). Confermata in termini quantitativi la prevalenza di ricorrenti residenti nel nord del Paese (42,6%), seguiti da vicino dai residenti nelle regioni del Sud (38%), mentre restano distanziati i risparmiatori del centro Italia (18,6%) e marginale la presenza di ricorrenti residenti all'estero (0,8%).