Un altro segnale positivo per l'economia italiana. Che pare confermare una seppur timida ripresa. È quello che arriva dall'indicatore dei consumi della Confcommercio (Icc). Emerge che a dicembre si è arrestato il crollo dei consumi che andava avanti ormai da tempo. Si è infatti registrata una diminuzione dell'1,3% in termini tendenziali ed un
aumento dello 0,1% rispetto ad novembre. E l'analisi sui tre mesi segnala un moderato miglioramento.
Se però si torna indietro all'ultimo trimestre del 2007
l'indicatore registra però un calo di oltre l'11%. Inoltre, secondo Confcommercio, allo stato
attuale, non si intravede la possibilità di un recupero rilevante della quota dei consumi, «data l'assenza di politiche idonee specie fiscali».
«Non è ancora chiaro - dicono alla Confcommercio - se, con la fine
del 2013, si sia giunti alla tanto attesa svolta sul versante
della domanda delle famiglie, o si tratti, come già avvenuto in
passato, di un momentaneo tentativo di recupero dei livelli di
consumo che non riesce a tradursi in ripresa data l'assenza di
miglioramenti sul versante del reddito disponibile». Insomma, c'è molta cautela nell'interpretare i dati. Ci sono dei settori che segnano ancora dati negativi, come l'abbigliamento, le calzature, gli alimentari e le bevande.
Più che prudenti, anzi critiche, le associazioni dei consumatori. «Appare decisamente ottimista
l'arresto del calo dei consumi registrato dalla Confcommercio a
dicembre, mese in cui persino i consumi legati alle festività
natalizie hanno registrato una grave contrazione - commentanto Adusbef e Federconsumatori -. Quel che è certo è che la tanto attesa svolta sul versante
della domanda delle famiglie è ancora molto lontana».