giovedì 6 febbraio 2014
Secondo i dati della Confcommercio il crollo degli acquisti si è fermato. A dicembre le cose sono andate meglio. Le associazioni dei consumatori: per le famiglie la situazione resta difficile.
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Un altro segnale positivo per l'economia italiana. Che pare confermare una seppur timida ripresa. È quello che arriva dall'indicatore dei consumi della Confcommercio (Icc). Emerge che a dicembre si è arrestato il crollo dei consumi che andava avanti ormai da tempo. Si è infatti registrata una diminuzione dell'1,3% in termini tendenziali ed un aumento dello 0,1% rispetto ad novembre. E l'analisi sui tre mesi segnala un moderato miglioramento. Se però si torna indietro all'ultimo trimestre del 2007 l'indicatore registra però un calo di oltre l'11%. Inoltre, secondo Confcommercio, allo stato attuale, non si intravede la possibilità di un recupero rilevante della quota dei consumi, «data l'assenza di politiche idonee specie fiscali». «Non è ancora chiaro - dicono alla Confcommercio - se, con la fine del 2013, si sia giunti alla tanto attesa svolta sul versante della domanda delle famiglie, o si tratti, come già avvenuto in passato, di un momentaneo tentativo di recupero dei livelli di consumo che non riesce a tradursi in ripresa data l'assenza di miglioramenti sul versante del reddito disponibile». Insomma, c'è molta cautela nell'interpretare i dati. Ci sono dei settori che segnano ancora dati negativi, come l'abbigliamento, le calzature, gli alimentari e le bevande. Più che prudenti, anzi critiche, le associazioni dei consumatori. «Appare decisamente ottimista l'arresto del calo dei consumi registrato dalla Confcommercio a dicembre, mese in cui persino i consumi legati alle festività natalizie hanno registrato una grave contrazione - commentanto Adusbef e Federconsumatori -. Quel che è certo è che la tanto attesa svolta sul versante della domanda delle famiglie è ancora molto lontana».
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