martedì 1 luglio 2014
Così il direttore generale degli industriali, Marcella Panucci, in audizione al Senato sul decreto per la competitività per le imprese.
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"I segnali di ripresa restano timidi e impongono di attuare riforme strutturali che intensifichino la capacità dell'Italia e dell'Europa di crescere e creare nuova occupazione". Così il direttore generale di Confindustria Marcella Panucci in audizione al Senato sul decreto per la competitività per le imprese, sottolineando che "nonostante questo clima di incertezza e fragilità, tra le imprese si inizia però a percepire una maggiore fiducia". Ora serve far ripartire gli investimenti e il dl "va nella giusta direzione". Panucci, parlando davanti alle commissioni Industria e Ambiente di Palazzo Madama ha ricordato le difficoltà degli ultimi anni, che hanno visto un calo della produzione del 24% e il crollo degli investimenti quasi del 28%, oltre al dramma della disoccupazione."Per avere un'industria più forte e far ripartire il Paese - ha sottolineato - dobbiamo azionare la leva della competitività che, oltre ai fattori di costo, si impernia sul ruolo degli investimenti, pubblici e privati" perché "i minori investimenti hanno inciso negativamente sulla crescita, sia dal lato della domanda, sia da quello dell'offerta". Per Confindustria "occorre pertanto rimettere in moto gli investimenti pubblici, attivando subito le risorse già disponibili e concentrandole sulle opere già avviate o su quelle immediatamente cantierabili. Per far questo va rivisto il Patto di stabilità interno, così da permettere ai Comuni di utilizzare le risorse che hanno in bilancio. Inoltre, vanno utilizzati rapidamente i fondi per la coesione sociale, che costituiscono una fonte importantissima da sfruttare". Ma per rilanciare la competitività "sono determinanti gli investimenti privati, cui va assegnato un ruolo centrale, perché è difficile ipotizzare una ripresa sostenuta dell'economia italiana senza mettere in campo strategie e politiche in grado di stimolarli. Per centrare questo obiettivo, lo Stato è chiamato a ripristinare condizioni di fiducia per sbloccare l'iniziativa privata" e "il provvedimento che discutiamo oggi va in questa direzione".
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