Bar e ristoranti chiusi sino al 1 giugno - Ansa
In base alle nuove ipotesi di progressiva e graduale riapertura delle attività economiche, e mantenendo la data del primo ottobre come la più realistica per il ritorno a una fase di totale normalità, seppure con l'attivazione di protocolli di sicurezza che modificheranno i comportamenti di famiglie e imprese, si stima per il 2020 un crollo dei consumi pari a quasi 84 miliardi di euro (-8% rispetto al 2019), "valutazione prudenziale che, non si esclude, potrebbe anche peggiorare". Sono queste le stime aggiornate dell'Ufficio studi Confcommercio sugli effetti del lockdown a causa del coronavirus, diffuse stamattina. "Oltre tre quarti della perdita dei consumi - prosegue la nota - sono concentrati in pochi settori di spesa: vestiario e calzature, automobili e moto, servizi ricreativi e culturali, alberghi, bar e ristoranti. Questi ultimi due, in particolare, sono i comparti che registrano le cadute più pesanti: -48,5% per i servizi di alloggio e -33,3% per bar e ristoranti. Per questi due importanti settori le stime sono molto prudenziali: le cadute potrebbero risultare a consuntivo decisamente più gravi se il ritorno alla 'nuova' normalità sarà particolarmente lento".
"Nel 2020 i consumi crolleranno di 84 miliardi di euro: una perdita insopportabile per l'economia e la società italiana. Senza un vero sostegno non ci sarà nemmeno una Fase 2 per le nostre imprese che hanno assoluto bisogno di indennizzi e contributi a fondo perduto, prestiti senza burocrazia e moratoria fiscale per quest'anno. Ma bisogna agire per poter ripartire subito, in sicurezza, e ridare una prospettiva di fiducia e di speranza che oggi non c'è" ha commentato il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli.