Nel 2017 un'assunzione su tre ha richiesto capacità di gestire e applicare tecnologie 4.0 e per elevare le conoscenze delle risorse umane già presenti in organico, il 30% delle imprese ha già svolto o intende avviare nei prossimi 12 mesi percorsi di formazione sulle tematiche 4.0. A scattare la fotografia sulle capacità 4.0 è Unioncamere che sottolinea come, per ora, chi ha avviato percorsi formativi si è concentrato principalmente sulle tecnologie per la gestione dei dati. Nel 54 % dei casi i corsi hanno riguardato le tecnologie per la gestione dei dati - big dati, analytics, cloud - mentre solo il 21 % dei casi fa formazione su tecnologie hard, come la robotica, la stampa 3.D.
Oltre alle competenze 4.0 le aziende ricercano con particolare interesse anche altre capacità ritenute chiave per affrontare i cambiamenti insiti nella digital transformation. In particolare nel 2017 la competenza che registra la maggiore frequenza di richiesta da parte delle imprese riguarda le abilità digitali di base, quali l'«utilizzo delle tecnologie internet e l'abilità nella gestione di strumenti di comunicazione visiva e multimediale», richieste al 57,7% dei profili in entrata. A seguire «la capacità di utilizzare linguaggi matematici e informatici per organizzare e valutare informazioni qualitative e quantitative (50,9%)».
«Le tecnologie sono un fattore strategico per la crescita soprattutto delle piccole imprese, ma è importante agire rapidamente», dice il segretario generale di Unioncamere Giuseppe Tripoli. «Le Camere di commercio con i Pid - la rete dei Punti di impresa digitale realizzata all'interno del Network impresa 4.0 - hanno già coinvolto più di 10mila imprese tra eventi informativi e stanziato quasi 33 milioni di euro in voucher per le pmi. In prospettiva entro il 2019 contiamo di raggiungere altre 20 mila imprese e mettere a disposizione ulteriori 12 milioni di euro».
Chi ha avviato percorsi formativi si è concentrato principalmente sulle tecnologie per la gestione dei dati
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