Il governo cinese, tramite dei fondi
controllati dallo stato, interviene sui mercati azionari per
cercare di riportare la calma dopo il crollo di ieri. Secondo
quanto riporta Bloomberg fondi pubblici stanno comprando
massicciamente titoli. Le Borse appaiono comunque deboli con
Shenzen che ha perso l'1,87% e Shangai lo 0,23%. Hong Kong,
ancora aperta, cede lo 0,54%.
Ieri la Cina ha spaventato l'economia globale. In un lunedì nero l'Europa ha bruciato 264 miliardi di euro e Wall Street registra la peggiore apertura dal 1932. Lo yuan ai minimi da quasi cinque anni suldollaro e il quinto calo consecutivo della produzione manifatturiera cinese fanno temere un rallentamento più forte del previsto del Dragone e dell'economia globale. A peggiorare il quadro, alimentando l'incertezza, sono le tensioni in Medio oriente fra Arabia Saudita e Iran.Secondo fonti riportate dalla
Bloomberg inoltre, le autorità di controllo dei mercati di
Pechino hanno comunicato verbalmente alle società che il divieto
di vendita delle azioni per i maggiori investitori, deciso sei
mesi fa, rimarrà valido al di là della scadenza dell'8 gennaio.
Il bando era stato introdotto a luglio quando si era
verificato il primo, premonitore, crollo dei mercati azionari e
impedisce agli investitori che possiedono oltre il 5% in un
singolo titolo di vendere. La misura si applica anche ai vertici
delle società ed è stata fortemente criticata da alcuni
investitori esteri.
Anche l'acquisto di azioni sul mercato da parte di fondi
controllati dallo stato o comunque riconducibili a proprietà
pubblica è una misura introdotta a luglio.