Carlo Bonomi agli Stati generali dell'economia
Il manifesto di ciò che serve all’Italia secondo Carlo Bonomi, il nuovo presidente di Confindustria, è tutto in “Italia 2030. Proposte per lo sviluppo”. Il libro, presentato oggi dall’editore La Nave di Teseo, è nato da un’idea di Bonomi quand’era presidente di Assolombarda e raccoglie i contributi di undici economisti, accademici e ricercatori. Sono nomi autorevoli che aiutano a capire quali idee animano la nuova presidenza di Confindustria, che ha avuto la sfortuna di debuttare durante la peggiore crisi economica della recente storia italiana e subito si è fatta notare per un atteggiamento fortemente critico verso il governo a cui il passato presidente, Vincenzo Boccia, non ci aveva abituati.
Alla base del testo, l’idea che in questo momento sia fondamentale creare quella che Bonomi definisce democrazia negoziale, dove la politica dialoga con i corpi intermedi, come i sindacati e la stessa Confindustria, in quanto capaci di «cogliere le trasformazioni in atto, valutarne le possibili conseguenze economico-sociali e di definire strategie che tutelino gli interessi delle varie componenti della comunità».
La supervisione di Italia 2030 è di Marcello Messori, economista della Luiss e direttore della School of European Political Economy, che assieme a Renato Carli di Assolombarda ha coordinato un comitato di garanti composto da Giuliano Amato, ex presidente del Consiglio, Elio Franzini, rettore dell’Università degli Studi di Milano, e don Luca Bressan, Vicario episcopale per la cultura, la carità, la missione e l’azione sociale dell’Arcidiocesi milanese.
I dieci saggi del libro sono scritti dagli economisti Salvatore Rossi (ex direttore generale della Banca d’Italia oggi presidente di Telecom), Massimo Egidi (Luiss), Pierpaolo Benigno (Università di Berna), Agar Brugiavini e Carlo Carraro (entrambi Ca’ Foscari), Enzo Rullani (Venice International University), dai sociologi Carlo Trigilia (ex ministro della Coesione, sociologo dell’Università di Firenze) e Ilvo Diamanti (Università di Urbino), il giurista Marcello Clarich (La Sapienza), l’urbanista Gabriele Pasqui (PoliMI).
«Analizzando i punti di forza e di debolezza del Paese – scrive La Nave di Teseo nella presentazione – il volume individua proposte e obiettivi da perseguire per il rilancio italiano da conciliare con una strategia di sviluppo sostenibile sociale e ambientale e non solo economica». Antonio Calabrò, vicepresidente di Assolombarda, ha spiegato che con questo volume gli imprenditori lombardi vogliono «offrire il nostro apporto progettuale e concreto per individuare interventi di politica economica, industriale e sociale utili a risolvere le debolezze del Paese, consolidandone i punti di forza». «La sfida di ricollocarsi su un sentiero di sviluppo sostenibile e di consolidarlo entro il 2030 può essere vinta se l’Italia sarà capace di rompere la sua attuale inerzia, facendo leva sui punti economici di forza del Paese e su un allungamento nell’orizzonte delle decisioni politiche» ha commentato Marcello Messori.