Poco meno di 940 milioni di ore di cassa
integrazione, richieste e autorizzate, registrate nei primi dieci mesi
dell'anno, di cui ben oltre la metà fatte di cassa straordinaria. Un
monte ore di cig, fatto per oltre il 50% di cassa straordinaria "a
dimostrazione della natura strutturale della crisi", determinato da una
richiesta media per mese che supera le 90 milioni di ore, ad un soffio
per l'ennesima volta dal miliardo a fine anno, e che relega in cassa a
zero ore circa 540 mila lavoratori da gennaio. Lavoratori che hanno
subito un taglio del reddito pari a 3,6 miliardi, ovvero 6.700 euro
netti in meno in busta paga per ogni singolo lavoratore. Questi alcuni
dati del rapporto di ottobre dell'Osservatorio Cig della Cgil, frutto
di elaborazioni delle rilevazioni sulla cassa condotte dall'Inps.
Nel complesso nei primi 10 mesi dell'anno si registra un lieve calo rispetto all'anno scorso (-3,5% con 937 milioni di ore a fronte di 971 nei primi 10 mesi del 2013) ma ottobre segnala un aumento (118 milioni di ore contro i 99 dell'ottobre 2013) proseguendo con la ripresa della crescita delle domande di cassa iniziata a settembre.
Secondo il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, "la
recrudescenza della crisi, come emerge dai dati del rapporto,
richiederebbe scelte politiche di tutt'altra natura". Ecco perchè "lo
sciopero generale che, insieme alla Uil, abbiamo
proclamato per il
prossimo 12 dicembre. Una mobilitazione - spiega la dirigente
sindacale - che abbiamo promosso per indicare la sola via possibile
per offrire una prospettiva al paese: il lavoro. Dobbiamo rimetterlo
al centro della scena, così com'è stato per il 25 ottobre. Solo
ripartendo dal lavoro, dal suo valore e dalla sua centralità, si può
dare un senso ed una risposta alla diffusa richiesta di cambiamento
che il Paese rivendica". Continua a crescere il numero di
aziende che fanno
ricorso ai decreti di cigs. Da gennaio a ottobre sono state 6.960 per
un +24,37% sullo stesso periodo del 2013 e riguardano 12.899 unità
aziendali territoriali (+32,08%). Nello specifico si registra un
aumento dei ricorsi per crisi aziendale (3.297 decreti da inizio anno
per un +3,16% sui primi dieci mesi del 2013) che rappresentano il
47,37% del totale dei decreti, così come si evidenzia un deciso
aumento di ricorsi relativi ai contratti di solidarietà (2.473 decreti
per un +55,14% sul periodo gennaio-ottobre dello scorso anno) e che
sono il 35,53% sul totale.
Aumenti anche per il concordato preventivo (501 per un +136,32%) e per
il fallimento (209 per un +31,45%). Crescono anche le domande di
ristrutturazione aziendale (184 per un +5,75%) mentre diminuiscono
quelle di riorganizzazione aziendale (192 per un -4,48%). Nello studio
della Cgil si osserva che "gli interventi che prevedono percorsi di
reinvestimento e rinnovamento strutturale delle aziende continuano ad
essere irrilevanti, pari al 5,40% del totale dei decreti (erano il
6,85% nel 2013). Segnale palese, e sottovalutato, del processo di
deindustrializzazione in atto nel paese".
Nelle regioni del nord si registra il ricorso più alto
alla cassa integrazione. Dal rapporto della Cgil emerge che al primo
posto per ore di cassa integrazione autorizzate nei primi dieci mesi
dell'anno c'è la Lombardia con 231.910.248 di ore che corrispondono a
132.976 lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro
a zero ore). Segue il Piemonte con 111.051.619 di ore di cig
autorizzate per 63.676 lavoratori e il Veneto con 78.327.646 di ore
per 44.913 persone. Nelle regioni del centro primeggia il Lazio con
80.612.622 di ore che coinvolgono 46.223 lavoratori. Mentre per il
Mezzogiorno è la Campania la regione dove si segna il maggiore ricorso
alla cig con 59.186.750 di ore per 33.937 lavoratori.
La meccanica è ancora il settore dove si è totalizzato il ricorso più
alto allo strumento della cassa integrazione. Secondo il rapporto
della Cgil, infatti, sul totale delle ore registrate nel periodo
gennaio-ottobre, la meccanica pesa per 330.488.972, coinvolgendo
189.501 lavoratori (prendendo come riferimento le posizioni di lavoro
a zero ore). Segue il settore del commercio con 125.825.839 ore di cig
autorizzate per 72.148 lavoratori coinvolti e l'edilizia con
105.796.427 di ore e 60.663 persone.
Continua a calare il reddito per migliaia di cassintegrati: dai
calcoli dell'Osservatorio della Cgil si rileva come i lavoratori
parzialmente tutelati dalla cig abbiano perso nel loro reddito, a
partire da inizio anno, 3 miliardi e 594 milioni di euro al netto
delle tasse, pari a 6.688 euro in meno in busta paga per ogni singolo
lavoratore in cassa a zero ore.