"Un'eccellenza da condividere" è l'eloquente sottotitolo dell'ultimo rapporto Censis "Il Cibo Italiano", presentato oggi all'Expo, dal quale emerge che sono almeno 2,4 milioni le famiglie che per ragioni economiche hanno avuto difficoltà ad acquistare il cibo necessario. Un milione in più rispetto all'Italia pre-crisi del 2008. Le famiglie con figli sono quelle che hanno subito di più i tagli alla spesa alimentare negli anni 2007-2014: -15,6% le coppie con due figli, -18,2% le coppie con tre o più figli. La buona notizia viene dall'Export che nel 2014 registra un valore pari a 28,4 miliardi di euro, con un salto in avanti in termini reali del 30,1% rispetto a cinque anni prima. E le previsioni per il 2017 indicano che l'agroalimentare italiano crescerà ancora: l'8,9% annuo in media. Nel complesso, la spesa alimentare sul totale dei consumi è diminuita dal 27,1% degli anni Settanta al 14,2% del 2014.
Ciononostante l'Italia si dimostra comunque un popolo di grandi conoscitori del loro prodotto di punta: 29,4 milioni di connazionali si definiscono appassionati, mentre gli intenditori sarebbero 12,6 milioni. Più ristretta la percentuale dei veri e propri esperti pari al 4,1%. Parlando di aabitudini alimentari, aumenta il numero dei lavoratori che mangiano fuori casa (6,3 milioni) mentre gli chef amatoriali sarebbero 38,5 milioni o almeno questo è il numero di persone che dichiara di preparare pietanze e ricette innovative apprese da ricettari o programmi Tv. Nelle diete quotidiane coesistono i fast food, con 20,2 milioni di italiani a cui capita di mangiarci, e il vegano o vegetariano, mangiato da 19,5 milioni di italiani, di cui 4,5 milioni regolarmente.