lunedì 7 febbraio 2022
Transizione digitale e ambientale i due pilastri su cui si fonda una nuova idea di grande distribuzione
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Anche la XIX edizione può andare in archivio. Con soddisfazione perché molto partecipata, nonostante la pandemia. È quella del Forum Cdo Agroalimentare, che ha registrato oltre 450 presenze fra fisiche ed online. Una due giorni che, partendo dall’analisi dei consumi pre e post pandemia, ha messo al microscopio il tema ecologico ed il Green Deal, l’economia circolare, la riduzione degli agrofarmaci e la filiera integrata e la questione dei finanziamenti per la meccanizzazione e le energie rinnovabili presenti nel Pnrr.

La pandemia e gli stili di consumo. Sono stati elencati da Stefano Galli, global partner di Nielsen che ha spiegato come “i due terzi degli italiani hanno cambiato i loro stili di consumo. Alcune tendenze attuali, accresciute con la pandemia, diventeranno strutturali, come la polarizzazione dei consumi sulle fasce premium e low cost, la richiesta sempre più grande di prodotti sostenibili e la trasformazione digitale. L’avvento del digitale sta riportando il consumatore al centro, che sta riacquistando il suo potere di più scelta maggiore di fronte alla grande distribuzione”.

Il digitale Ha dato nuovi imput alla Gdo, come raccontato da Giancarlo Paola, direttore commerciale di Unicomm. “Con l’innovazione digitale abbiamo cambiato anche dei processi interni. La più grande rivoluzione per la grande distribuzione è il fatto che il cliente fisico è diventato cliente online. L’omnicanalità sarà strutturale”.

Il Green Deal. Nella sessione relativa alla sostenibilità e all’economia circolare si è parlato di Green Deal e Farm to Fork. “Sostenibilità ed economia circolare non devono perseguire solo l’obiettivo della salute, ma devono diventare un modello di business per far si che le aziende crescano e creino profitto – ha sottolineato Augusto Bianchini dell’Università di Bologna – questo perché il 70% delle famiglie già adesso scelgono i prodotti sulla base della sostenibilità”. Anche dal punto di vista finanziario le banche perseguono la linea verde, come confermato dal vicepresidente di Emil Banca ed ex ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti.

Agrofarmaci e fertilizzanti green Pierluigi Sassi, ad di Timac Agro Italia, ha presentato il progetto condotto con Coprob per la realizzazione di concimi granulari dagli scarti dello zucchero, mentre Mario Pezzotti, direttore del centro di ricerca della Fondazione Edmund Mach, ha ricordato come “le Nbt siano davvero la chiave per perseguire una sempre più crescente richiesta di sostenibilità ambientale, portando a un’ottimizzazione dell’uso di risorse”.

Finanziamenti Pnnr Li aspettano agrisolare, agrovoltaico e meccanizzazione 4.0. Sulle rinnovabili Marino Berton, del coordinamento FREE, ha ricordato i quasi 2 miliardi per il fotovoltaico sui tetti dei capannoni e delle aziende, ma anche sui campi già in produzione agricola, in integrazione con le colture, senza consumare suolo. Per Alessandro Malavolti, presidente di FederUnacoma, “il settore agromeccanico vanta importanti risultati soprattutto grazie alle tante agevolazioni fiscali a disposizione degli agricoltori, a partire da Industria 4.0”.

Zamagni, l’imprenditorialità e la crescita del valore dei prodotti “La figura dell’imprenditore per come la conosciamo noi è nata in Italia, ma negli ultimi decenni è stata bistrattata – ha spiegato l’economista Stefano Zamagni –. In agricoltura l’imprenditore non ha visione nel futuro, deve saper anticipare gli eventi e deve amare il rischio, perché ha solo una bussola per potersi orientare”.

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