Il 2009 sta andando e andrà peggio del previsto. La Banca d’Italia dà ragione a Confindustria: il tasso di crescita dell’economia virerà in negativo fino al 2,6%, ben più quindi del meno 2% che era stato indicato a gennaio, nell’ultimo Bollettino economico. Finora era stato solo il centro studi degli industriali a spingersi così in là come pessimismo, ipotizzando un calo del Pil di oltre il 2,5%. L’attività economica, insomma, va a rotoli (anche se dopo tanti cali ieri ci sono stati buori rimbalzi nelle Borse europee, con il Mibtel salito del 2,41%). E questo lo testimoniano tanti altri indicatori. In primis il ricorso, nelle aziende, alla cassa integrazione. L’Inps ha diffuso ieri le ultime cifre di febbraio: attestano una ripresa dell’impennata di questo sussidio nella versione ordinaria, schizzato del 553,17% all’insù. Le ore autorizzate di Cig nell’industria e nell’edilizia sono state 25,9 milioni, contro i 3,9 milioni di un anno prima. Il fenomeno contagia ormai anche i 'colletti bianchi': fra gli impiegati la cassa ordinaria è salita del 682,49%. Più gente resta a casa e meno si consuma: non c’è nessuna ripresa e anzi, avverte Confcommercio, a gennaio c’è stato un calo tendenziale del 4,6% in quantità, il terzo peggior risultato in un anno.
Bankitalia: il Pil precipita. Non è stato un documento ufficiale, ma un intervento del vicedirettore generale Ignazio Visco a delineare il nuovo scenario. A una cerimonia nell’università romana della Sapienza, Visco ha spiegato che i dati sulla produzione pubblicati dall’Istat «sono risultati per questo trimestre ancor più negativi, riflesso di una sottostima nell’evoluzione della domanda mondiale. Tenendone meccanicamente conto – ha proseguito – e mantenendo il profilo di graduale ma continua uscita dalla crisi», che era presente nelle stime fatte a gennaio, «si passa per quest’anno a una caduta del 2,6%». Un ragionamento che ha portato Visco a sottolineare che, in questi frangenti, «anche analisi e modelli previsivi hanno mostrato limiti importanti su cui è necessario interrogarsi». Successivamente, tuttavia, Banca d’Italia ha precisato meglio, sostenendo che le «trasposizioni meccaniche» di dati come quelle citate da Visco «non sono previsioni macroeconomiche »: una precisazione fatta per non gettare ombre sulla credibilità dello stesso Bollettino ufficiale, diffuso solo 50 giorni fa.
Il boom continuo della cassa. La crescita a tre cifre è ormai una costante. Dopo la debolissima frenata di gennaio, lo scorso mese si è tornati ai gravi livelli di novembre e dicembre 2008: le ore di cassa sono state globalmente 42,5 milioni, cioè il 169,7% in più sul febbraio 2008. Se si estende il confronto al bimestre gennaio-febbraio, l’incremento cala di poco, al 131,7%. L’unico fattore consolante (per così dire) è che, scomponendo il dato, il vero boom riguarda soprattutto la cassa ordinaria, salita del 443,26% nel dato bimestrale, mentre la Cigs straordinaria - anticamera del licenziamento - resta su livelli più bassi: più 44,8% a febbraio (con 12,8 milioni di ore) e +26,65% nei 2 mesi. La Cgil chiede per questo che i fondi aggiuntivi siano «effettivamente fruibili».
Consumi ancora al palo. Confcommercio vede una crisi «più acuta del previsto». Sul suo indicatore, decisamente peggiorato su dicembre ma anche sul meno 1,1% di gennaio 2008, hanno pesato soprattutto auto e moto (a gennaio non erano partiti i nuovi incentivi), mentre è ininfluente l’inflazione ora bassa. È la 12ª variazione mensile negativa in un anno, resa ancor più grave dal fatto che ora colpisce pure i servizi (-0,3%). Ma sono dati che non sorprendono i consumatori, che chiedono un abbattimento del 20% dei prezzi per far ripartire i consumi.