Susanna Camusso è il nuovo segretario generale della Cgil. L'ha eletta il direttivo del sindacato. Succede a Guglielmo Epifani. Camusso è stata eletta segretaria con 125 voti favorevoli (79,1%) mentre i contrari sono stati 21 (13,3%). Gli astenuti sono stati 12. Il mandato alla guida della Cgil «sarà un'avventura difficile non solo per gli attacchi alla Cgil, ma per lo stato in cui si trova l'Italia». Così il nuovo segretario della Cgil, Susanna Camusso, è intervenuta al direttivo che l'ha appena proclamata alla guida dell'organizzazione. «Sarò il punto di direzione di tutti - ha affermato - dobbiamo pensare ai lavoratori che si attendono risposte».I primi auguri a Susanna Camusso, nuovo segretario della Cgil e prima donna alla guida dell'organizzazione sindacale, sono arrivati dal leader uscente Guglielmo Epifani. «Auguri di cuore a Susanna - ha detto Epifani - ha il vostro e il mio appoggio». Epifani ha sottolineato che Camusso ha «la capacità e l'esperienza per fare bene" e le qualità necessarie per guidare l'organizzazione "di testa e di cuore».«Desidero rivolgere i miei migliori auguri a Susanna Camusso che, da oggi, guiderà la Cgil. Con la sua investitura, una donna è per la prima volta segretario del principale sindacato italiano: siamo di fronte ad una svolta epocale che, come Ministro per le Pari Opportunità e come donna, mi riempie di orgoglio».Così il Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, saluta la nomina del nuovo segretario della Cgil. «Susanna Camusso - precisa il ministro - assume questo delicato incarico alla Cgil in un momento economico difficile per il Paese e, dunque, nel momento giusto per avere una donna, con il pragmatismo che le è proprio, al timone. Sono sicura che, grazie alle qualità che ha già saputo dimostrare, il nuovo segretario saprà lavorare per costruire un clima sociale più sereno e riannodare i fili del dialogo e della collaborazione», aggiunge Carfagna. «Con l'elezione di Susanna Camusso, che segue quella di Emma Marcegaglia a capo della Confindustria, cade un altro piccolo tabù: le donne hanno indiscutibilmente conquistato un ruolo di primo piano anche nel campo dell'economia», conclude Carfagna.