Proseguono le vendite a raffica sui listini asiatici, all'indomani di una disfatta epocale, quella dell'ormai definito "
lunedì nero". Ma non mancano segnali di inversione di rotta, a cominciare dalle principale borse europee che hanno riaperto in fase di rimbalzo, tutte col segno positivo. Si prospetta quindi un
martedì grigio.
Dopo il tracollo di ieri Shanghai perde ancora il 6,06%, mentre Tokyo chiude a -3,96%, mentre Più cauta Hong Kong (-1,06%),
mentre Taiwan, la prima a chiudere, guida il gruppo del
rimbalzo con un +3,58%, seguita da Sidney (+2,42%), ancora aperta insieme a
Seul (+0,92%). Negativi i furtures sull'Europa, positivi invece
quelli su Wall Street.
10mila miliardi bruciati
Il calo delle Borse mondiali ha
bruciato 10.000 miliardi di dollari in valore dal 3 giugno. A
fare i conti è il New York Times. Le vendite sulle piazze
finanziarie hanno accelerato nelle ultime settimane con la
svalutazione dello yuan decisa dalla Cina.
Giappone e G7 contro i pericoli cinesi
Il Giappone lavorerà coi partner del
G7 per neutralizzare il potenziale impatto sulla crescita legato
alle turbolenze sui mercati azionari: "Adotteremo le politiche
necessarie con gli altri membri del G7", ha detto il portavoce
del governo nipponico Yoshihide Suga, riferendosi a Usa,
Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia e Canada.
Suga ha assicurato che il tonfo dei
listini di Borsa e il parallelo rialzo dello yen non avrebbero
avuto impatti sulla determinazione del primo ministro Shinzo Abe
di voler stimolare la crescita, per portare il Paese fuori dalle
secche della quasi ventennale deflazione.
Pur senza menzionare le possibili e ulteriori misure, Suga in
conferenza stampa ha detto che il governo non sarebbe venuto
meno ai suoi impegni.
Il ministro delle Finanze e vicepremier Taro Aso ha ammesso
l'estrema volatilità sui mercati, escludendo per ora l'ipotesi
di prendere in considerazione misure di correttive.