martedì 26 gennaio 2016
​Shanghai chiude con un nuovo record negativo. Immediate le ripercussioni sui mercati europei che però si riprendono.
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Tonfo dei mercati asiatici, con il ritorno del petrolio sotto i 30 dollari al barile sui timori di scorte in ulteriore crescita negli Usa. Fa uno scivolone del 6,42% Shanghai, a nuovi minimi da 13 mesi, mentre ritornano i timori sulla crescita dell'area e in particolare per le apprensioni di una nuova fuga degli investitori dall'area, in scia a nuove svalutazioni. L'indice Shenzhen lascia il 7,12%, il CSI 300 il 6,02%. Tokyo arretra del 2,35%, Taiwan lascia lo 0,83%. Hong Kong frena del 2,53%. L'avvio dei mercati europei è stato in netto calo: Milano e Parigi hanno aperto con -1,5%, Francoforte -1,4%, Londra -0,8%. Poi però Piazza Affari e le altre borse europee si sono riprese e hanno chiuso in buon rialzo, nonostante l'avvio in negativo sulla scia al crollo delle piazze asiatiche, con Shanghai in calo del 6,4%. Le europee sono state sostenute dal prezzo del petrolio, tornato sopra i 30 dollari al barile, e dal recupero di Wall Street (Dj +1%). A fine seduta a Piazza Affari il Ftse Mib ha segnato segna un progresso dell'1,51% a 18.923 punti. Bene anche Londra, Francoforte e Parigi, con progressi attorno a un punto percentuale. Sul listino principale di Milano Generali scivola del 3,1% a 14,15 euro, dopo le nuove voci di uscita dell'amministratore delegato Mario Greco. Tonico il comparto bancario, con l'eccezione di Mps, che lascia sul terreno il 3% a 0,70 euro. Balzo invece per Ubi Banca (+8,5%), Banco Popolare (+6,2%) e Bper (+5,8%) e bene Unicredit (+3,9%) e Bpm (+2,5%). Fca balza del 6,1% e Cnh Industrial del 2,9%. Buon progresso anche per i petroliferi, con Eni (+2,1%) e Tenaris (+2,2%). Rialzi oltre i due punti percentuali Ferragamo, Prysmian, A2A, Stm, Poste e Yoox.
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