Seduta in profondo rosso per le
Borse asiatiche con Tokyo in calo del 3,1%,
Shanghai del 5,4% e Shenzhen del 2,54%. In chiusura di seduta il record negativo spetta ad Hong Kong: l'indice Hang Seng cede il 7,7% dopo aver toccato un minimo dell'8,3%. Si tratta del peggior calo
dall'ottobre 2008, stagione del fallimento della Lehman
Brothers. Sui listini pesano i
timori che il crollo delle borse cinesi e un'eventuale uscita
della Grecia dall'eurozona possano intaccare l'economia
globale.
Le autorità cinesi hanno
annunciato una serie di misure di sostegno al mercato dopo
che il crollo degli indici delle principali Borse. Il governo ha ordinato alle compagnie statali di comprare
azioni, ha aumentato la quantità di azioni che le compagnie di
assicurazioni possono acquistare e ha promesso di continuare a
fornire liquidità a credito agli investitori.
Dopo una crescita del 150% in un anno a partire dal giugno
2014, il 12 giugno di questo anno è iniziato nelle Borse di
Shanghai e Shenzhen un crollo che sembra inarrestabile, che ha
colpito soprattutto i piccoli investitori e quelli giunti negli
ultimi mesi sul mercato. In precedenza più di 1.400 imprese,
cioè più della metà di quelle quotate a Shanghai e Shenzhen,
hanno chiesto la sospensione della vendita delle loro azioni nel
tentativo di contenere le perdite.