I timori sulla Grecia continuano ad affossare le borse. I listini del Vecchio continente avevano tentato un mini-rimbalzo in apertura ma poco dopo sono tutti passati in negativo. E torna anche la tensione sullo spread che ha superato quota 400 punti. L'euro invece è debole e si attesta sotto 1,30 dollari.A Londra l'indice Ftse 100 scende dello 0,93%. A Milano il Ftse Mib cede l'1,7%. A Francoforte il Dax cala dello 0,44% e a Parigi il Cac 40 perde lo 0,96%. Giù del 3,33% Madrid, dopo le voci di un nuovo sforzo da 35 miliardi di euro che il governo chiederà alle banche. Atene positiva dello 0,45%, dopo essere scesa ai minimi da 20 vent'anni ieri.Il differenziale di rendimento tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti sale a 404 punti, sui massimi di giornata. Il future sul bund tedesco tocca un nuovo massimo record a 142,75 punti, dopo l'asta sui nuovi titoli quinquennali tedeschi. Sopra il 6% il rendimento del Bonos spagnolo, mentre il governo di Madrid annuncia una riunione per venerdì per chiedere riserve aggiuntive alle banche iberiche per far fronte alla crisi immobiliare. Indiscrezioni parlavano di circa 35 miliardi che andranno ad aggiungersi ai 54 miliardi già previsti in precedenza. E sempre venerdì si dovrebbe alzare il sipario sulle misure da prendere per il salvataggio di Bankia: secondo indiscrezioni di stampa, non confermate, l'esecutivo potrebbe annunciare anche la nazionalizzazione dell'istituto di credito.Intanto domani la Grecia riceverà la nuova trance di prestiti Ue da 5,2 miliardi di euro. Lo rende noto il portavoce della commissione Ue, Amadeu Altafaj, spazzando via le voci secondo le quali Bruxelles non intendeva concedere il prestito, a causa dello stallo politico in Grecia dopo il recente voto. Sul fronte italiano frenano i prestiti delle banche alle famiglie mentre restano fermi quelli alle imprese. Secondo Bankitalia il tasso di crescita sui dodici mesi dei prestiti alle famiglie a marzo si è attestato al 2,2 per cento (2,7 a febbraio). I prestiti alle società non finanziarie ha registrato un valore nullo (0,9 per cento a febbraio), quello al settore privato è stato pari all'1,2 per cento, pressochè invariato rispetto a febbraio. Le sofferenze bancarie sono in calo e la raccolta in rialzo.