sabato 11 maggio 2013
Nei primi quattro mesi dell'anno in media sono stati in cig in media 600.000 lavoratori equivalenti a zero ore i lavoratori hanno perso 1,4 miliardi di euro di reddito, in media 2.600 euro a testa.
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Nel solo mese di aprile si sono registrati 100 milioni di ore di cassa integrazione, dato mensile che  è il più alto dall'inizio dell'anno. Il numero di ore di cassa, secondo la Cisl "potrebbe esplodere nei prossimi mesi" in seguito all'atteso  finanziamento della cassa in deroga che porterebbe ad approvare le domande di cigd giacenti da mesi. Nei primi quattro mesi dell'anno sono stati autorizzati 365 milioni di ore a fronte dei 322 dei primi 4 mesi del 2012 maquest'anno l'aumento è stato dovuto prevalentemente alla cassa straordinaria mentre la deroga ha registrato un crollo (50,5 milioni contro i 110,9 del primo quadrimestre 2012) a causa delle difficoltà di finanziamento."Siamo nel momento più drammatico della crisi - sottolinea la Cisl -  la criticità della situazione è sintetizzata da tre numeri: 148.000 occupati in meno tra il IV trimestre 2011 e lo stesso periodo del 2012,  600.000 lavoratori equivalenti attualmente in cig, dei quali 178.000 a rischio di perdita di lavoro nei prossimi mesi secondo le elaborazioni Cisl, che tengono conto del tiraggio medio nel 2012, e che considerano isoli lavoratori equivalenti coinvolti in cassa straordinaria e in deroga, che possono più facilmente preludere ad una perdita del posto di lavoro".   La Cisl chiede l'immediato rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga e dei contratti di solidarietà percoprire l'intero 2013 "esprimendo forte preoccupazione per il rinvio della decisione" ma anche un incontro al ministro del lavoro. "Non è il momento - si legge nella nota - di rivedere le regole del lavoro, appena riformate lo scorso anno, ma di politiche per la crescita. In particolare non va rimesso in discussione il riordino degli ammortizzatori sociali avviato da quella legge, bensì immaginato un sostegno pubblico nella fase di start up dei fondi bilaterali di solidarietà che dovrebbero dare coperture ai settori oggi scoperti per permettere in prospettiva di superare gli ammortizzatori in deroga".
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