Aumentano i posti di lavoro,
soprattutto quelli 'fissì. A certificarlo è l'Inps, secondo
cui, nel primo trimestre di quest'anno, sono cresciute di
91.277 unità assunzioni a tempo indeterminato, mentre sono
diminuiti di 32.117 unità i contratti a termine (-32.117) e di
9.188 le assunzioni in apprendistato. Nello stesso periodo
l'aumento complessivo delle nuove assunzione è stato pari a
49.972 unità. In totale sono state invece 135.684 le
cessazioni di rapporti di lavoro, per cui il saldo netto dei
rapporti di lavoro è stato pari a 185.656 unità.
Esulta Matteo Renzi. "I dati ufficiali Inps sul lavoro ci
dicono che la strada da percorrere è ancora lunga, ma la
macchina finalmente è ripartita", scrive il presidente del
Consiglio su Facebook. "Dopo cinque anni di crollo costante",
aggiunge, "tornano a crescere gli occupati. Il fatto che molti
di questi contratti siano agevolati dalle misure del Jobs Act
(stabilità, sgravi, tutele crescenti, taglio Irap) è
sicuramente un fatto positivo". Poi, ironizza. "Mi colpisce",
osserva, "che ci sia chi dice: 'Beh però una parte non sono
nuovi contratti, ma regolarizzazioni e stabilizzazionì, fa
sorridere! Era infatti proprio quello che volevamo. Non è la
stessa cosa per un precario vedere trasformato il proprio
contratto a tutele crescenti: è una svolta per la vita di
tanti ragazzi della nostra generazione. Perchè significa un
mutuo, le ferie, la maternità. Naturalmente c'è ancora molto
lavoro da fare. Ma grazie all'impegno di tutti e di ciascuno
l'Italia ce la farà".
I dati dell'Inps non convincono però
la Cgil. "Non ci troviamo di fronte ad una vera svolta, ma ad
un grande regalo alle imprese e a meno diritti per i
lavoratori", dice il segretario confederale, Serena Sorrentino.
Mentre la Cisl chiede che incentivi e decontribuzione vengano
stabilizzati nel 2016. "Come Cisl", afferma il segretario
confederale, Gigi Petteni, "non siamo interessati a partecipare
al 'festival' dell'occupazione aggiuntiva o sostitutiva: a noi
stanno a cuore le condizioni dei lavoratori. Ecco perchè
l'evoluzione di forme contrattuali che vanno nella direzione
del contratto a tempo indeterminato per la Cisl è una notizia
positiva".
Tornando ai dati, nei primi tre mesi del 2015 le nuove
assunzioni a tempo indeterminato stipulate in Italia, rilevate
da Inps,
sono state 470.785, il 24,1% in più rispetto
all'analogo periodo del 2014. Le trasformazioni a tempo
indeterminato di rapporti a termine, comprese le
"trasformazioni" degli apprendisti, sono state 149.041, con un
incremento del 5% rispetto allo stesso periodo del 2014.
Pertanto, la quota di assunzioni con rapporti stabili è
passata dal 36,61 % del primo trimestre del 2014 al 41,84% del
primo trimestre del 2015. In particolare, nel corso del mese di
marzo 2015 la quota di nuovi rapporti stabili ha raggiunto la
misura del 48,2%.
Sul complesso delle assunzioni e trasformazioni a tempo
indeterminato effettuate nel corso del mese di marzo 2015,
oltre il 57% fruisce dell'esonero contributivo triennale
introdotto dalla legge di stabilità 2015. Nel periodo
gennaio-marzo 2015, le cessazioni a tempo indeterminato sono
state 382.157, il 7,6% in meno rispetto al primo trimestre del
2014, quando erano state 413.568. Sommate a quelle degli
apprendisti e dei rapporti a termine, il numero delle
cessazioni rilevate nel primo trimestre 2015 è di 1.012.389,
l'11,8% in meno rispetto allo stesso periodo del 2014, quando
erano state 1.148.073.