venerdì 13 novembre 2020
È la prima linea italiana a filiera nazionale di piatti al 100% biodegradabili e compostabili
Carmine Caputo

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Si chiama BioTable, è un brand del Gruppo I.M.I. che produce stoviglie monouso 100% biodegradabili e compostabili a Vitulazio nel Casertano.

Con uno stabilimento di 30mila metri quadrati, 40 dipendenti, più 200 persone nell’incontro, ha registrato nel 2019 un fatturato di 22 milioni di euro, con una crescita 2020 su 2019 del 30%.

BioTable è la prima linea italiana e a filiera nazionale di stoviglie 100% biodegradabile e compostabile, il primo caso italiano di conversione industriale dalla plastica tradizionale a un biopolimero che può essere riutilizzato come fertilizzante. Un processo di trasformazione aziendale iniziato nel 2014, quando I.M.I ha giocato di anticipo destinando importanti investimenti in ricerca e sviluppo per la propria conversione alle bioplastiche. Il risultato è stato la nascita di una nuova linea bio-based: BioTable è un prodotto compostabile, biodegradabile, derivante da fonti vegetali rinnovabili, atossico e non inquinante.

Grazie a un’idea imprenditoriale basata su innovazione tecnologica e rispetto per l’ambiente, I.M.I. è ai vertici internazionali nella produzione di stoviglie monouso e con BioTable l’azienda ha intrapreso la rivoluzione green delle stoviglie usa e getta in anticipo rispetto alla direttiva europea che metterà al bando la plastica monouso a partire dal 2021.

“Siamo pronti – dichiara Carmine CaputoCaputo a capo dell’azienda – alla conversione al 100%, portando tutta la nostra capacità produttiva sulla nuova linea totalmente green oriented e questo passaggio renderà questo specifico comparto dell’industria italiana competitivo a livello mondiale”.

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