Si chiama BERMAT GT-Pista il primo modello della neonata Casa automobilistica italiana, con sede a Rovereto (TN), presentata in anteprima assoluta al Museo dell’Automobile di Torino. La proprietà di Bermat fa capo a Matteo Bertezzolo, un visionario capace di concretizzare attraverso maestranze e professionisti di altissimo profilo un mix di bellezza e prestazioni, un'auto attesa da tempo. “Ho sempre avuto il sogno di creare un veicolo che rispecchi le esigenze di stile e di guida di chi lo possiede – afferma Matteo Bertezzolo –. Questo sogno l’ho trasformato in un’idea, quella di realizzare un telaio in grado di adattarsi a diverse soluzioni meccaniche di stile e, quindi, di ottimizzare il processo realizzativo di auto artigianali in un’ottica semi-industriale.
Il nome BERMAT trae origini delle iniziali del proprio fondatore, mentre la sigla GT vuole riportare in vita la cultura della Gran Turismo all'italiana, ormai abbandonata a favore di potenze sempre più esasperate. La versione Pista è la prima a mostrarsi, in attesa delle varianti stradali, endotermica ed elettrica in arrivo dal 2022. Per la progettazione e la costruzione della sua prima vettura, Bermat si è avvalsa del supporto di JAS Motorsport, azienda con una provata esperienza nella progettazione, sviluppo e costruzione di automobili sportive con particolare riferimento al mondo racing, un partner di alto livello capace di offrire, quindi, standard di qualità, affidabilità e il massimo delle prestazioni. “Bermat nasce e cresce profondamente contaminata dalla tradizione italiana dell’automotive. Le competenze del team e dei partner sono radicate nel mondo dei motori di Torino, di Milano e della Motor Valley – aggiunge il Ceo –. Per noi appartenere alla tradizione italiana dell’auto è un valore assoluto e irrinunciabile che custodiremo gelosamente, con l’impegno, la determinazione e l’ambizione di evolverci nel rispetto della tradizione italiana, esportandola nel mondo. Ultimato il percorso omologativo, arriveremo a metà del prossimo anno con la versione stradale e a fine 2022 con la presentazione del nostro powetrain full electric su cui stiamo già lavorando in collaborazione con il nostro partner Beond, spin off del Politecnico di Torino”, conclude Matteo Bertezzolo.