venerdì 10 agosto 2018
Ancma lancia l'applicazione gratuita che dà informazioni e consigli sullo stile di guida e geolocalizza le irregolarità stradali per evitare incidenti
#bastabuche, arriva la app che protegge chi va in moto
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Si possono registrare tragitti, monitorare lo stile di guida, analizzare e condividere con altri appassionati informazioni e dati e, soprattutto, segnalare le buche stradali: sono le funzioni di Moto.app, la prima applicazione in Italia dedicata alla sicurezza in moto presentata nella sede milanese di Confindustria Ancma, l'Associazione Nazionale Ciclo, Motociclo e Accessori, che ha promosso questo nuovo strumento. L'obiettivo è aumentare la sicurezza dei motociclisti attraverso il miglioramento dello stile di guida e la condivisione della presenza di buche sul manto stradale, dando la possibilità di fare fotografie e geolocalizzarle in tempo reale, per creare poi un database che verrà periodicamente condiviso con le istituzioni che ne faranno richiesta.

«La app non nasce solo per segnalare buche - ha detto il presidente di Ancma, Andrea Dell'Orto - dato che il nostro obiettivo è aumentare la sicurezza in generale, una delle priorità dell'associazione, un tema centrale che portiamo avanti nella nostra attività istituzionale. L'app amplia in modo tecnologico questo orizzonte e lo arricchisce con un contributo educativo per migliorare il comportamento dei motociclisti, che diventa anche un'occasione in più di condivisione e confronto per la comunità degli appassionati».

L'applicazione, sviluppata dalla milanese B2C Innovation, è gratuita e consente di registrare i propri tragitti con una quantità di informazioni crescenti a seconda dello strumento utilizzato dall'utente (gps dello smartphone, dongle o black box) e ha nella sezione moto.lab la funzione #bastabuche che «nasce per dare un segnale forte», ha spiegato il direttore generale di Ancma, Pier Francesco Caliari, perché «il rischio d'incidente stradale da buche e irregolarità nella pavimentazione è tema di attualità che suscita interesse nell'opinione pubblica e in tutti gli attori del “sistema strada”», ha aggiunto Alessio Pitidis, esperto dell'Istituto Superiore di Sanità nel campo del controllo e della prevenzione degli incidenti.

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