L'economia italiana resterà stagnante per tutto il 2014, in un contesto affetto da "significative incertezze". La Banca d'Italia ha ridotto a 0,2% dal 0,7% di gennaio la stima di crescita del Pil di quest'anno. Per vedere una "ripresa moderata" bisognerà aspettare il 2015 quando, grazie alle misure annunciate dalla Banca centrale europea, il Pil dovrebbe salire di 1,3 punti percentuali (dall'1% previsto precedentemente). La previsione del 2014 è inferiore di 0,6 punti allo 0,8% indicato dal governo a metà aprile (+1,3% nel 2015). Il quadro macroeconomico, spiega Bankitalia nel nuovo Bollettino economico, presuppone la "coerente attuazione" delle misure annunciate dal governo e "il consolidarsi della ripresa nell'intera area dell'euro". "Non vanno sottovalutati i rischi che potrebbero derivare da una crescita meno robusta nelle economie emergenti" e "dalla possibilità che si rivelino transitorie le condizioni eccezionalmente favorevoli sui mercati finanziari", avverte Bankitalia. Inoltre, "sono aumentati i rischi connessi con le tensioni geopolitiche nei paesi produttori di petrolio". "Resta essenziale, in questo contesto, preservare nel medio periodo il mantenimento della stabilità delle aspettative di inflazione sottostanti alla formazione dei prezzi e dei salari". Bankitalia dice che nel secondo trimestre il Pil "sarebbe rimasto all'incirca stazionario", mentre l'attività industriale dovrebbe essere scesa "di circa mezzo punto percentuale" su base congiunturale. Le indicazioni preliminari relative ad aprile e maggio segnalano che il tasso di disoccupazione è stato pari al 12,6%, "non aumentando per la prima volta da tre anni". Ci vorrà tempo perché il graduale miglioramento della congiuntura produca effetti: l'occupazione tornerà a crescere solo dal prossimo anno e di circa 0,3 punti percentuali. Il costo del lavoro, nel biennio 2014-15, dovrebbe mantenersi sugli attuali livelli. La discesa nel tasso di crescita dei prezzi "è generalizzata" e "le pressioni rimangono al ribasso". L'inflazione misurata dall'indice Ipca dovrebbe salire di 0,4 punti nel 2014 e di 0,8 nel 2015. A sostenere l'economia in questa fase è soprattutto la componente estera. Su base congiunturale le esportazioni sono cresciute nel primo trimestre dello 0,8%, più delle importazioni (+0,3%). Le iniziative annunciate a inizio giugno dalla Bce, compreso il programma Tltro, avranno un effetto positivo fino a un punto di Pil a fine 2016. La spesa delle famiglie dovrebbe stabilizzarsi nel 2014 e tornare a crescere nel 2015, "sostenuta dalla ripresa del reddito disponibile". Il bonus di 80 euro al mese dovrebbe stimolare i consumi di "circa due decimi di punto percentuale (un decimo sul Pil) nel biennio 2014-15". Prosegue infine il consolidamento dei conti pubblici. Il quadro previsivo di Bankitalia assume che il deficit e il rapporto tra debito pubblico e Pil scendano nel 2015.