Potrebbe essere una svolta verso la "moneta digitale". Ovvero l'uso diffuso del bancomat (carta di debito) e della carta di credito. Commercianti e professionisti saranno obbligati ad accettare i pagamenti effettuati con la carta di
credito, oltre che con la carta di debito, anche per piccoli importi, inferiori a 5 euro. E, quindi, non si potrà più, come oggi, rifiutare la carta di credito o il bancomat per pagamenti di valore inferiore a 30 euro.
Insomma sarà possibile pagare caffé e cappuccino, un giornale o il biglietto del bus, anche se in tasca non abbiamo contante. Lo prevede un
emendamento al ddl Stabilità del Pd, a prima firma Boccadutri,
che introduce per la prima volta sanzioni amministrative e
pecuniarie per chi non si adegua.
La proposta fissa però anche dei paletti per le commissioni sulle operazioni di
pagamento effettuate con carte o bancomat di importo inferiore
ai 5 euro. Questo perché si vuole evitare un peso eccessivo delle commissioni per chi vende un bene o un servizio, facendosi pagare per via elettronica.
I prestatori di servizi di pagamento e i gestori di
schemi di carte di credito avranno tempo fino al primo aprile
2016 per definire le regole necessarie ad abbattere le
commissioni per i micro-pagamenti. In caso di "mancata o
inefficace definizione e applicazione" il valore massimo delle
commissioni non potrà essere superiore a 7 millesimi di euro
per ogni operazione basata su carta di debito e a un centesimo
di euro per ogni operazione basata su carta di credito".
Perplessità sono state espresse dai commercianti. Riguardano il rischio di aggravi economici per chi accetta bancomat e carte di credito. È giusto favorire l`utilizzo della moneta elettronica, dice la Confesercenti, "ma bisogna assolutamente evitare di creare
nuovi vincoli ed obblighi per le imprese e che i costi
dell`operazione ricadano interamente su di esse".
"Come abbiamo sempre sostenuto - rileva l'associazione - un
maggiore uso della moneta elettronica sarebbe senz'altro
positivo, perché diminuirebbe i rischi e i costi connessi alla
gestione del contante e andrebbe nella direzione di una maggiore
possibilità di scelta da parte dei cittadini. Occorre però stare
attenti ai possibili effetti collaterali per le imprese: infatti
il previsto taglio delle commissioni sotto i 5 euro, efficace
solo nel caso in cui sia totale, comunque non basta".
Secondo Confesercenti, il costo delle commissioni "si potrebbe
rivelare fatale per tutti quegli esercizi caratterizzati da
pagamenti di piccola entità ma di grande volume - come i gestori
carburanti, bar, tabaccai e altri. "Se davvero vogliamo favorire
la moneta elettronica, sarebbe meglio percorrere la strada degli
incentivi fiscali, da riservare alle imprese e ai consumatori che
usano carte di debito e di credito".