Aumenti in vista per le bollette di luce e gas. Come ha fatto sapere ieri l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, da domani primo ottobre il metano subirà un rincaro del 5,4% e l’elettricità dell’1,7%, per un aggravio totale di 21 euro per una famiglia tipo per il prossimo trimestre. A incidere è soprattutto l’aumento del gas: +19 euro per famiglia. Per quanto riguarda gli aumenti, su quello dell’elettricità ha inciso, da un lato, la materia prima (+0,9%) per la necessità di coprire la differenza tra costi stimati e costi effettivi dell’approvvigionamento delle famiglie; in più, ci sono anche la necessità di gettito per la componente A3 (incentivi alle fonti rinnovabili +0,4%, soprattutto per i certificati verdi) e la componente A2 (+0,6%) per il pagamento di 200 milioni al bilancio dello Stato e per la mancata riduzione di questa componente. La somma di questi elementi avrebbe portato ad un aumento del +1,9%: tuttavia, considerando la riduzione dello 0,2% dei costi di dispacciamento, è stato possibile contenere l’incremento trimestrale all’1,7%. Per questa voce, la maggiore spesa per la famiglia tipo nel prossimo trimestre sarà di circa due euro.
Per il gas, invece, oltre alla crisi in Ucraina, l’aumento va cercato anche nelle tensioni sui mercati legate agli attesi rialzi stagionali della materia prima. «Con il vecchio meccanismo di indicizzazione al petrolio e ai contratti a lungo termine - spiega il presidente dell’Authority Guido Bortoni - la spesa per il gas sarebbe stata ben più alta. Invece, per effetto dei nuovi prezzi 'europei', quest’anno la famiglia tipo risparmierà 84 euro rispetto al 2013, nonostante l’aumento della domanda in Europa per i maggiori consumi invernali e la crisi geopolitica». Insomma, «il dato positivo è che adesso i consumatori italiani pagano la materia prima gas come gli altri consumatori europei, a un prezzo agganciato agli andamenti, verso l’alto o verso il basso, delle maggiori borse continentali». Per i consumatori non si tratta certo di una buona notizia. Anzi, per il Codacons potrebbe avere «conseguenze negative nei prossimi mesi, deprimendo ulteriormente i consumi. Ma a mantenere elevate le bollette del gas degli italiani - denuncia il presidente Carlo Rienzi - sono soprattutto le imposte, che incidono mediamente per il 35% sul prezzo finale pagato dai consumatori, contro una media europea del 20%. In tal senso chiediamo al governo di ridurre al più presto il peso fiscale sulle forniture energetiche degli italiani, allineando le imposte alla media Ue».