martedì 12 novembre 2019
Arte Generali da dicembre attiva in Germania, poi nel 2020 arriverà anche in Italia e in altri mercati (non solo europei). Per la campagna promozionale Oliviero Toscani fotografa Maurizio Cattelan
Da sinistra, Giovanni Liverani, Maurizio Cattelan, Philippe Donnet e Oliviero Toscani

Da sinistra, Giovanni Liverani, Maurizio Cattelan, Philippe Donnet e Oliviero Toscani

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Non si sa dove sia finito America, il water d’oro massiccio di Maurizio Cattelan rubato lo scorso 14 settembre dal Blenheim Palace, nell’Oxfordshire, che l’aveva avuto in prestito per una mostra temporanea dal Solomon R. Guggenheim Museum. Il solo oro di cui è fatto quel gabinetto, 103 chili, secondo quanto riferito dall’artista padovano, vale quasi 4,5 milioni di euro, alle attuali quotazioni (l’intera opera è valutata sui 6 milioni di euro). La compagnia assicurativa del palazzo di Blenheim ha offerto 100mila sterline a chi sarà in grado di dare informazioni utili «al sicuro ritorno della scultura e all’arresto del ladro».

Nessuno meglio di Cattelan, vittima indiretta di questo surreale furto britannico, poteva promuovere Arte Generali, che è il debutto assicurativo di Generali nel mondo dell’arte. Semi-nudo, fotografato da Oliviero Toscani mentre sembra fuggire con il water d’oro o con L.O.V.E. (la scultura del dito medio dal 2010 posizionata in Piazza Affari, davanti alla Borsa di Milano), l’artista spiega che la campagna pubblicitaria «mette a confronto il rischio per i collezionisti d’arte di essere derubati delle loro opere con il furto metaforico che ogni artista commette».

Per Generali il debutto nell’arte è una questione di business, ma anche di passione e di prestigio. Secondo le stime della compagnia, il mercato assicurativo dei pezzi d’arte varrà a livello mondiale 2,3 miliardi di premi lordi nel 2022. La francese Axa e l’americana Aig sono i leader del settore.

Il gruppo triestino parte adesso con una divisione che riporta a Giovanni Liverani, ceo di Generali Deutschland, ed è guidata da Jean Gazançon, che arriva proprio da Axa. Dal mese prossimo l’offerta sarà attiva in Germania, secondo mercato del collezionismo dopo gli Stati Uniti, per poi allargarsi a inizio 2020 anche in Italia, Francia, Svizzera, Dubai.

L’obiettivo economico, ha spiegato il ceo Philippe Donnet, è arrivare a una raccolta di 50 milioni di euro premi da questa attività nel giro di cinque anni. Più in generale, però, «Arte Generali nasce per rendere Generali partner di tutti i collezionisti d’arte nel mondo. Si tratta di un nuovo capitolo della nostra lunga storia, non solo di assicuratore, ma anche di partner dell’arte e della cultura».



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