Allarme Ocse sulla disoccupazione giovanile: coloro che hanno tra i 15 e i 19 anni che non lavorano, non studiano e non fanno training (Neets) dell'area ammontano a 40 milioni, di questi 27 neanche cercano attivamente un posto di lavoro. "Servono interventi rapidi e su misura", affermano i ministri del Lavoro dell'area Ocse. "La recente crisi profonda e prolungata ha reso ancora più difficile il passaggio dalla scuola al mondo del lavoro", si legge nella dichiarazione pubblicata al termine della riunione ministeriale a Parigi. "Concordiamo - affermano i ministri - sulla necessità di migliorare la formazione dei giovani per rafforzarne le prospettive di lavoro nel breve e lungo termine e sul bisogno di interventi rapidi e su misura per facilitare la transizione dalla scuola al mercato del lavoro". In particolare per i ministri va rafforzata l'assistenza e il tutoraggio a chi cerca lavoro, l'apprendistato e la formazione di qualità sul campo, tra gli altri interventi. Il tutto con l'obiettivo, già formulato dal G20, di ridurre del 15% la percentuale di disoccupazione giovanile.In generale, nell'area Ocse il tasso di occupazione è salito dello 0,1% al 66,2% nel terzo trimestre del 2015. Lo comunica l'Organizzazione parigina precisando che si è registrato un incremento dello 0,5% rispetto all'anno prima ma una flessione dello 0,3% rispetto al secondo trimestre del 2008. L'occupazione è migliorata nei due terzi dei Paesi Ocse e in Eurozona l'incremento è stato dello 0,3% a 64,6% segnando un miglioramento per l'ottavo trimestre mese di fila. In Italia, sempre nel terzo trimestre 2015, si è registrato un rialzo a 56,5% da 56,2% del secondo trimestre e da 55,7% del terzo trimestre 2014. Il nostro Paese resta penultimo nella classifica dell'occupazione giovanile (15-24 anni) con un tasso del 15,8% (15,6% in terzo trimestre 2014). Dietro c'è solo la Grecia con un tasso del 13%