venerdì 22 gennaio 2010
Dopo il crac rispuntano i prodotti strutturati, ma le nuove regole non ci sono ancora. Prime emissioni di «Abs» in Europa.
  • Se già rispunta la malafinanza, di G. Galli
  • L'ANALISTA: «L'appetito per il rischio è tornato»
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      A volte ritornano. Nella prima antologia di racconti pubblicata da Stephen King a ripresentarsi erano le paure che da sempre accompagnano i sogni dell’uomo. Sui mercati mondiali a ritornare sono gli strumenti finanziari che hanno provocato la più grave crisi globale dell’economia dal Secondo dopoguerra: Abs (Asset backed securities), Cdo (Collateralized debt obligation) e altri prodotti «strutturati» frutto della più sofisticata ingenierizzazione finanziaria. Termini che a denti stretti molti risparmiatori hanno imparato a conoscere dopo il famoso crac della banca d’affari Lehman Brothers, epicentro nel settembre 2008 del terremoto globale. Li hanno imparati a conoscere per due ragioni: indirettamente perché questi strumenti erano alla base della malattia che ha sconvolto il sistema finanziario. Direttamente perché in alcuni casi sono finiti nelle loro tasche, prima del crollo, ben nascosti dentro ai fondi d’investimento o alle polizze vita. Altro genere di «incubi», certo, rispetto a quelli dello scrittore americano. Ma come si è visto la «turbo-finanza» può avere conseguenze ben più pericolose quando utilizza in abbinata l’effetto leva dei derivati. Un certo Warren Buffet, l’investitore più ricco e famoso del mondo, ha ribattezzato questi ultimi «la vera arma di distruzione di massa».In Europa, dunque, è ripartito il mercato delle Abs. Il ghiaccio l’hanno rotto, dopo un anno sabbatico, due case automobilistiche: Bmw e Ford. A metà gennaio hanno venduto 1 miliardo di debiti cartolarizzati attraverso le Asset backed securities. Circa 740 milioni la prima e 300 la seconda. Cos’hanno fatto, in pratica? Impacchettato i debiti dei loro clienti – le rate della macchina o del leasing – vendendoli ad altri operatori finanziari. Cosa che sta per fare negli Stati Uniti anche Freddie Mac, la società di mutui finita sotto il controllo pubblico per evitare la chiusura, ricominciando a «impacchettare» i debiti delle famiglie americane. Lancerà a breve un bond strutturato da 1,1 miliardi di dollari, il primo di una serie di sei pianificata per il 2010. «Se l’Abs di Bmw avrà successo – ha dichiarato all’agenzia Bloomberg l’analista del credito Markus Ernst – sarà una bella spinta per il mercato europeo dei prodotti strutturati». Che potrebbe rimbalzare dagli appena 8 miliardi del 2009 a quota 50 già quest’anno. Le banche europee offrono tra l’altro le Abs come collaterale «in pegno» alla Bce per ricevere prestiti a breve. Anche se Francoforte, per evitare rischi, ha alzato a partire da marzo 2010 i requisiti di affidabilità, richiedendo il rating di almeno due agenzie.Le Abs non sono uno strumento dannoso in sé. Anzi, servono a generare più liquidità per le aziende. I prestiti fatti ai clienti – per facilitarli nell’acquisto della macchina o di una casa – sono un’attività dell’imprea o della banca che giace immobile nel bilancio attendendo il rimborso. La banca o la casa automobilistica che non vuole attendere può prendere queste attività, «infilarla» in obbligazioni – le Abs, appunto, «obbligazioni garantite da attività» – e rivenderle a operatori istituzionali o a privati. Così rientra subito del capitale prestato e può utilizzare le risorse finanziarie per espandere la propria attività.È stato invece l’abuso dei prodotti strutturati e la mancanza di regole a provocare il recentissimo disastro. Peccato che le nuove regole globali ancora non ci siano e che il passaggio dall’«uso» all’«abuso» risulti a conti fatti sottile assai. Specialmente quando si cerca di massimizzare il profitto a scapito della sicurezza offerta da strumenti di risparmio tradizionali come i Titoli di Stato o i bond societari a rating elevato. Anche molti investitori, infatti, sembrano avere già dimenticato gli effetti dello choc finanziario. Un’indagine condotta negli Usa da Morgan Stanley ha rivelato che il 76% dei consulenti finanziari indipendenti presentano strumenti finanziari strutturati fra le opzioni disponibili per i loro clienti. Erano solo il 50% a sei mesi dal crollo Lehman.
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