Ancora allarme disoccupazione per l'Europa. A lanciarlo è il direttore generale
del Fondo Monetario Internazionale,
Christine Lagarde, che denuncia
quasi 20 milioni di disoccupati nel Vecchio Continente. ''Fino a che gli
effetti sul lavoro non saranno invertiti, non possiamo dire che la
crisi è finita. Quando la disoccupazione è alta - prosegue - la
crescita è llenta perché la gente consuma meno e le aziende investono e
assumono meno'', afferma Lagarde, sottolineando che la strada più
efficace per rafforzare l'occupazione è la crescita. Secondo alcune
stime, un punto percentuale di crescita in più nelle economie avanzate
ridurrebbe la disoccupazione di metà di un punto percentuale, ovvero fa
tornare al lavoro quattro milioni di persone. In Europa per rilanciare la
crescita è necessario che famiglie, aziende e governi riducano gli
elevati livelli di debito. ''Il debito pubblico deve calare. In un
contesto di bassa crescita, il trucco e' muoversi gradualmente fino a
che il mercato lo consente con politiche ancorate all'impegno di un
risanamento fiscale sostenuto a un ritmo ragionevole nel medio termine.
Il risanamento, inoltre, dovrebbe essere visto come un'occasione per
rendere il budget più orientato alla crescita''. "Mi preoccupa - dice ancora Lagarde - che quasi un quarto dei giovani
europei under-25 non riesce a trovare un lavoro. In Italia e Portogallo
più di un terzo dei giovani sotto i 25 anni è disoccupato. E in Spagna e
Grecia sono più della metà".