Alitalia ed Etihad passano alla 'fase due'. L'esame approfondito dei conti dell'ex compagnia di bandiera da parte dell'aviolinea degli Emirati Arabi è "praticamente concluso" e ora inizia la fase negoziale che porterà alla definizione del Piano industriale congiunto. Per considerare definitivamente conclusa questa prima fase e accedere alla seconda, però, manca ancora l'offerta di Abu Dhabi per l'ingresso in Alitalia, attesa forse già per oggi."La
due diligence è praticamente conclusa", ha annunciato da Venezia l'ad di Alitalia
Gabriele Del Torchio: "Adesso stiamo aspettando di vederci per approfondire i temi ed entrare nella fase negoziale". Lo stesso Del Torchio era stato un po' più cauto dicendo che per la conclusione dell'esame approfondito dei conti (che Etihad sta passando al setaccio da due mesi) serviva ancora qualche giorno. C'è infatti ancora un tassello mancante: la lettera d'intenti di Etihad che fissa le condizioni per l'investimento in Alitalia.Secondo fonti della compagnia di Abu Dhabi, Etihad sta valutando un'offerta cash di almeno 250 milioni (altre voci parlando di un investimento di circa 300 milioni). L'offerta potrebbe arrivare anche già oggi, come ha indicato il direttore corporate di Intesa SanPaolo (primo azionista di Alitalia con il 20,59%) Gaetano Miccichè.Ora si può quindi passare alla fase negoziale con la definizione del Piano industriale congiunto. Che dovrebbe ridisegnare la mappa delle rotte, con una diminuzione del medio raggio, ma un incremento del lungo raggio. A conferma di questo, Del Torchio, presentando il nuovo volo intercontinentale Venezia-Tokyo, ha annunciato l'intenzione di lanciare un nuovo collegamento di lungo raggio da Venezia (che è la terza città italiana, dopo Roma e Milano, ad ospitare i collegamenti intercontinentali della compagnia italiana) per il Nord America: "Credo che ci sia un interesse, ma esplorativo, perché decisioni non ne sono state prese, verso il nord America". È possibile inoltre che Alitalia venga inserita in un disegno più ampio di Etihad per l'Europa, con una integrazione commerciale con Air Berlin, di cui gli arabi controllano il 30%.Per quanto riguarda i risparmi sul costo del lavoro, invece, pare che la compagnia degli Emirati punti a convertire la cassa integrazione a rotazione (decisa con l'accordo del 14 febbraio scorso per gestire 1.900 esuberi) in cig a zero ore: una richiesta che rischia di trovare la contrarietà dei sindacati, che nella trattativa sugli esuberi hanno costretto l'azienda a fare marcia indietro proprio sulla cig a zero ore. Sul tema dei risparmi sul costo del lavoro il dialogo tra Alitalia e sindacati è sospeso dal 24 febbraio, quando i sindacati hanno avvertito che prima di discutere dei restanti 40 milioni di risparmi sul costo del lavoro (il Piano di Del Torchio ne prevede 128, di cui un'ottantina ottenuti con l'accordo sugli esuberi) deve prima concretizzarsi l'arrivo di Etihad.