Juan Manuel Fangio e la sua Alfa Supercharged durante una gara del 1951
Alfa Romeo torna in Formula 1 dopo oltre 30 anni di assenza: dalla prossima stagione sarà partner di Sauber. L'annuncio ufficiale è arrivato dalla scuderia svizzera che dal 2018 cambierà dunque nome in Alfa Romeo Sauber, nel quadro di un accordo tecnico e commerciale pluriennale. "La partership tra Alfa Romeo e Sauber, che comprende una collaborazione strategica, commerciale e tecnologica, consentirà uno scambio di know-how ingegneristico e tecnologico, e offrirà nuove opportunità alle due società, in Formula 1 e non solo", si legge nella nota. Il nuovo patron di Sauber, il francese Frederic Vasseur, ha ottenuto dalla Ferrari la ornitura di un motore di ultima generazione nel 2018.
Alfa Romeo ha lasciato la F1 alla fine della stagione 1987, quando forniva motori V8 Turbo alla scuderia italiana Osella. ma la sua storia nelle competizioni è molto più datata e gloriosa. Regina indiscussa dei Grand Prix d'Anteguerra con la GP Tipo P2, che nel 1925 dominò il primo Campionato del Mondo, e poi legata al nome di Tazio Nuvolari nella Millemiglia del 1930, Alfa Romeo riporta in F1, dopo oltre trent'anni, uno dei marchi che ne hanno fatto la storia, legato in modo indissolubile alla leggenda di campioni del calibro di Nino Farina e Juan Manuel Fangio, con cui vinse il primo campionato mondiale piloti rispettivamente nel 1950 e nel 1951. Sinonimo di corse e prestigio tecnologico in tutto il mondo, Alfa Romeo ha preso parte al massimo campionato automobilistico come costruttore e, dal 1961 al 1979, come fornitore di motori per diversi team, tra cui McLaren, Brabham, Osella e Ligier. Dal 1979 al 1985 il Biscione torna come costruttore, ottenendo il miglior risultato nel 1983 con il sesto posto. Sempre nel 1985 progettò per la Ligier il primo motore V10 di Formula 1 moderno, presto seguito da propulsori analoghi fabbricati da Honda e
Renault. L'ultima esperienza, come fornitore, si chiuse nel 1988.
Quello confermato oggi anche da Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fca e presidente della Ferrari, per l'Alfa Romeo è dunque il terzo ritorno in Formula 1. In pista, col Biscione, non torna però soltanto la tradizione: l'obiettivo dell'accordo con la Sauber - spiega Fca in una nota - è infatti quello di fornire "un contributo significativo alla competizione sotto il profilo sportivo, tecnologico e di coinvolgimento dei tanti appassionati del marchio". Senza contare il riflesso dell'investimento in termini di trasferimento tecnologico e sicurezza stradale di cui potrà beneficiare il brand. Alfa Romeo è determinata «a scrivere un nuovo capitolo della sua unica e leggendaria storia sportiva», sottolinea Marchionne. «Il brand potrà beneficiare dello scambio tecnico e strategico con un partner di esperienza indiscussa come Sauber F1 Team e gli ingeneri e i tecnici dell'Alfa Romeo, che hanno già dato prova delle loro capacità con la progettazione dei nuovi modelli Giulia e Stelvio, potranno ulteriormente ampliare la loro esperienza portando al Sauber F1 Team competenze tecniche di assoluta avanguardia. Contemporaneamente, tutti gli appassionati di Alfa Romeo potranno di nuovo tifare per un costruttore di automobili che è determinato a scrivere un nuovo capitolo della sua unica e leggendaria storia sportiva».