Il neo proprietario di Twitter, il miliardario Elon Musk - Reuters
Li hanno invidiati in molti, quei dipendenti delle “dotcom” che potevano disporre sul posto di lavoro di sale giochi, lavanderie, palestre, cinema e di tutti i luoghi di aggregazione possibili. Nella sede di Google, a Mountaing View, in California, c’erano anche campi da beach volley e cibo gratis per i lavoratori. L’obiettivo nemmeno tanto nascosto delle aziende “cool”, oltre al benessere del dipendente e all’attrattività nei confronti dei migliori cervelli del pianeta, era quello di avere i loro collaboratori a disposizione ben oltre l’orario di lavoro, anche per incentivare l’elaborazione di idee e lo spirito di squadra. Ebbene, Elon Musk, che ha appena acquisito Twitter per 44 miliardi di dollari, pare ora aver chiuso il cerchio. Trasformando, a quanto sembra da una serie di immagini e di testimonianze diffuse dalla Bbc, il quartier generale di Twitter in una sorta di “hotel” (gratuito, s’immagina) per i dipendenti.
Nelle fotografie si vedono infatti letti, armadi e sveglie posizionati in quelle che sembrano essere piccole sale riunioni e uffici, si suppone a disposizione dei lavoratori che vogliano riposare durante il giorno o, più probabilmente, tirar tardi al lavoro e fermarsi anche a dormire in azienda. Un modo per dimostrare magari quella dedizione assoluta, quello spirito “hardcore” richiesto dallo stesso Musk nelle scorse settimane dopo l’acquisizione del social network.
Gli spazi, d’altronde, non mancano. Musk ha licenziato circa 3mila dipendenti su 7mila in poche settimane, lanciando poi a quelli rimasti un vero e proprio ultimatum, chiedendo loro di scegliere tra un impegno “estremo” oppure il licenziamento. Prese di posizione che hanno provocato proteste in aziende e le dimissioni di molti. Secondo alcuni ex lavoratori, lo stesso Musk si sarebbe stabilito in maniera permanente all’interno del quartier generale di Twitter e così avrebbero fatto anche alcuni dipendenti di altre aziende del miliardario, come Tesla, chiamati a collaborare anche sull’evoluzione del social network.
Dopo la diffusione delle immagini dell’”azienda-hotel”, le autorità di San Francisco si sono mosse, confermando che stanno indagando, dopo aver ricevuto una denuncia, per potenziali violazioni. Nemmeno un miliardario, insomma, può trasformare un luogo di lavoro in una sorta di abitazione peraltro senza alcun permesso. L’indagine ha suscitato una repentina risposta di Musk, secondo cui la città di San Francisco vuole solo attaccare le aziende che vogliono offrire dei letti a “impiegati stanchi”. In un tweet ormai cancellato, lo stesso Musk aveva scritto che avrebbe lavorato e dormito in ufficio “fino a che l’organizzazione è sistemata”.
A maggio 2020, prima dell’acquisizione da parte del miliardario e in piena pandemia da Covid, Twitter aveva stabilito che i dipendenti avrebbero potuto lavorare da casa “per sempre” nel caso in cui avessero voluto, perché il lavoro da remoto si era rivelato un successo. Lo scorso mese Musk ha però abolito lo smart working. In “cambio”, il miliardario, ha portato direttamente i letti in ufficio. Quanto rapida, nel 2022, sa essere l’evoluzione nel mondo del lavoro.