sabato 26 settembre 2020
Il valore aggiunto nell'economia italiana si attesta sui 27,6 miliardi di euro, pari all'1,7% del Pil
Il digitale è in costante ascesa

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Una - Aziende della Comunicazione Unite e la società di consulenza Prometeia, in collaborazione con Google, hanno presentato i risultati della ricerca condotta sul mercato del digitale. Il valore aggiunto delle agenzie digitali nell'economia italiana si attesta sui 27,6 miliardi di euro, pari al 1,7% del Pil. La ricerca si inserisce all'interno del progetto Una+, l'iniziativa che con la collaborazione di Google e il supporto di Confindustria Intellect, si rivolge alle piccole e medie agenzie presenti sul territorio, con l'obiettivo di accrescere le loro competenze in materia di comunicazione digitale oltre ad accreditare sul mercato le agenzie che vi partecipano.

Un'iniziativa che troverà spazio anche all'interno di Italia in Digitale, il nuovo piano di Google per accelerare la ripresa economica del Paese attraverso progetti di formazione, strumenti e partnership per supportare le aziende e le persone in cerca di opportunità lavorative. Le agenzie digitali sono tutte quelle imprese che offrono almeno un servizio nell'area web e tecnologie digitali con lo scopo di soddisfare le mutevoli esigenze delle imprese clienti nello sviluppo e implementazione di strategie di marketing, comunicazione e vendita. Si stimano 28mila agenzie digitali in Italia pari a un fatturato di oltre 21 miliardi con un impiego di oltre 156.000 addetti. Sono in prevalenza piccole aziende - oltre il 60% ha meno di due addetti e oltre il 90% ha meno di dieci addetti - e si concentrano in particolare nel Nord anche se si registra una presenza rilevante in Lazio e Campania. L'occupazione delle agenzie digitali è caratterizzata da una presenza superiore alla media di giovani con gli occupati fino a 35 anni che raggiungono il 30% (+50% rispetto alla media italiana) e donne, impiegate in questo settore per il 42% (+7,6% rispetto alla media
italiana).

Quello delle agenzie digitali è un segmento di mercato in costante ascesa e il fatturato dal 2010 cresce in media di quasi il 5% l'anno, oltre tre punti percentuali in più rispetto al settore dei servizi per la comunicazione; anche la redditività (Ebitda) si attesta su livelli superiori (6.5) rispetto al benchmark (4.7).

Emanuele Nenna, presidente Una, ha dichiarato: «Questa ricerca sottolinea quanto sia importante avviare, accelerare e cogliere tutte le potenzialità legate alla digital transformation. Ci sono aziende che ancora a oggi decidono di non investire nel digitale, forse bloccate della mancanza di una corretta conoscenza del settore. Ecco perché Una ha deciso di puntare sulla formazione di eccellenza: quella destinata alle piccole e medie agenzie italiane con l'obiettivo di accrescere le loro competenze in materia di comunicazione digitale, e renderle così in grado di guidare con consapevolezza le aziende del territorio in questa delicata fase di rilancio dell'economia del Paese».

Secondo l'indagine le attività digitali di queste imprese rappresentano in media quasi il 40% del loro fatturato e valgono circa otto miliardi di euro e, nonostante una flessione dei ricavi attesa per il 2020, la
componente digitale del fatturato rappresenta un importante driver di crescita per il prossimo biennio in cui si prevede un incremento sostenuto. Per quanto riguarda le aree di offerta maggiormente presidiate, tra le prime tre si annoverano il web (86%), il marketing/comunicazione (64%) e i social media (56%), con una varietà di servizi che affianca allo sviluppo di siti web (71%), alla gestione dei social (51%), allo sviluppo dell'e-commerce (46%), una offerta molto articolata di servizi di marketing e comunicazione. La ricerca
rileva come i clienti delle agenzie digitali annoverino tra i principali benefici di questi business l'aumento della competitività che passa dalla capacità di innovare e nel rafforzamento del brand.

Il campione di imprese intervistate riconosce alle agenzie digitali un ruolo cruciale: tra le prime tre leve la capacità di rafforzamento del brand, l'innovazione e l'incremento della competitività. Altro fattore estremamente differenziante in un'economia globale come quella attuale e rilevante per il made in
Italy
è la facoltà di sostenere la presenza internazionale delle imprese favorendo una maggiore esportazione, a conferma che gli strumenti analizzati sono rilevanti per vendere sui mercati esteri.

Lo studio sottolinea che un incremento della spesa in servizi digital media del 10% - nel prossimo triennio - produrrebbe una crescita cumulata del prodotto potenziale di oltre nove miliardi di valore aggiunto. I principali aspetti di intervento per spingere l'economia su questa traiettoria di crescita risiedono per le imprese nell'innalzamento della cultura tecnologica del management e dello sviluppo più esteso di competenze digitali; un'adeguata rappresentazione dei vantaggi degli investimenti digital potrebbe
inoltre contribuire ad allineare la percezione costi/benefici presso le imprese utilizzatrici.

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