I dati Istat sull'occupazione (ultimo trimestre 2013) offrono un quadro ''in continuo peggioramento''. Lo sottolinea la Cisl annunciando che sono 100,1 milioni le ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate in marzo, con un aumento del 2,1 % rispetto al mese di marzo 2013 e del 2,4% rispetto al precedente mese di febbraio.
L'aumento, come sta avvenendo negli ultimi mesi, - spiega la Cisl - è ancora da attribuire agli interventi di cassa integrazione straordinaria e in deroga, cresciute rispettivamente del 14,9% e del 12,6% a confronto con i valori di marzo 2013, mentre le ore di cassa integrazione ordinaria sono diminuite del 20%, riduzione imputabile quasi completamente al settore industria. Da oltre un anno si continua ad osservare un graduale cambiamento nella composizione interna: in particolare è andata crescendo quella che si può considerare la componente strutturale, con un passaggio da Cigo, che si riduce, a Cigs, che aumenta, indicativa di crisi lunghe e ristrutturazioni. La dinamica delle ore autorizzate di Cig in deroga è ripresa, con la ripresa delle autorizzazioni grazie alle ultime assegnazioni di risorse, ma si tratta di autorizzazioni riferite perlopiù a periodi del 2013, mentre si fa fatica a coprire l'inizio del 2014 senza una ulteriore ripartizione di risorse. Contemporaneamente - aggiunge la Cisl - i dati Istat sull'occupazione riferiti all'ultimo trimestre 2013 offrono un quadro in continuo peggioramento. A fronte di un ritmo meno accentuato di perdita di occupati nell'industria, l'edilizia perde in un anno il 5,6 % di occupati, ed il terziario mostra significative riduzioni, anche in aree dove l'occupazione fino a qualche tempo fa cresceva, come i servizi alla persona. È particolarmente inquietante il segnale che viene dall'analisi dell'occupazione per tipologia. Continua infatti da un anno la riduzione dei dipendenti a termine (-6,6% in un anno), portando la loro quota sul totale degli occupati al 9,9% dal 10,4% di un anno prima. Così come prosegue sostenuto il calo dei collaboratori (-13,3%). Secondo la Cisl dunque senza una ripresa economica le assunzioni non sono trainate neppure dai contratti flessibili. Solo i rapporti part-time crescono, ma senza compensare affatto il calo dei rapporti a tempo pieno. Si tratta probabilmente di forme di part-time difensive per evitare licenziamenti. ''A fronte di una situazione in continuo peggioramento, apprezziamo che il Governo abbia messo al centro della sua azione il lavoro, ma contemporaneamente osserviamo che modificare le regole del lavoro non è di per sé sufficiente a creare occupazione aggiuntiva. Ci attendiamo effetti positivi sui consumi dal prossimo alleggerimento dell'Irpef in busta paga. Ma servono anche misure per bloccare il processo di deindustrializzazione e di contrazione degli investimenti con politiche di sostegno ai settori industriali emergenti ed ai programmi di ricerca ed innovazione risolvendo definitivamente alcune criticità di contesto come il costo dell'energia, le dotazioni infrastrutturali, il costo del denaro alle famiglie ed alle imprese. Chiediamo di assegnare immediatamente le risorse già disponibili per gli ammortizzatori in deroga, pari ad un miliardo. Non si possono, infatti, restringere le indennità di sostegno al reddito nel bel mezzo di una crisi così profonda. Chiediamo inoltre al Governo di ricercare le coperture per poter procedere a coprire le richieste per l'intero anno. La cassa in deroga, infatti, resta, ad oggi, l'unico strumento in grado di fornire risposte immediate ad imprese e lavoratori in tutti i settori ed i territori, in attesa di poterlo sostituire con strumenti più adeguati. Piuttosto insistiamo a dire che il sostegno al reddito non può essere sganciato da una tutela in forma di servizi alla riqualificazione e ricollocazione''.