giovedì 22 giugno 2017
Scelti i 4 vincitori del concorso Cei-Caritas selezionati tra oltre quattromila candidati
Un mese di volontariato tra gli ultimi con l'8xmille
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Vogliono costruirsi una vita dove ci sia spazio per gli altri. Oltre all’età, tra 20 e 23 anni, hanno questo in comune i 4 vincitori dell’edizione 2017 del concorso Cei “In un altro mondo”. Selezionati tra oltre 4 mila candidati, si sono aggiudicati un mese di volontariato internazionale in un’opera 8xmille nei Paesi in via di sviluppo. Clelia Marri di Perugia, Angelo Lombardini di Bologna, Federica Iberite di Roma e Marta Bezzetto di Bovolone ( Verona) nel loro curriculum annoverano già lauree brevi e soggiorni all’estero, per formazione o progetti umanitari.

Clelia, diplomata a Buffalo, nello Stato di New York, si è laureata a Perugia in mediazione linguistica. Federica, presto genetista e biologa molecolare alla Sapienza di Roma, vede il suo futuro nella ricerca sulle malattie degenerative. Anche Angelo, laureando in Lettere moderne a Milano, dove si mantiene come ciclista-porta pizza, ha già al suo arco un soggiorno da volontario in una scuola nelle favelas di Belo Horizonte, in Brasile. Infine Marta, caposcout nella sua parrocchia di San Giuseppe, volontaria tra anziani e disabili anche con la clownterapia, studia psicologia clinica.

Del concorso Cei-Caritas Italiana, hanno avuto notizia dai social network. E hanno deciso di rispondere al volo, con un video online e una scheda motivazionale. Tempo qualche settimana, è arrivata per loro la convocazione a Roma tra i migliori venti candidati selezionati, per una full immersion di due giorni con gli esperti d’area di Caritas italiana per Asia, Africa e America Latina. È in questa sede che hanno affrontato anche i colloqui personali, mirati ad individuare i quattro profili finali. «Cercavamo giovani che dimostrassero non solo curiosità ed entusiasmo, ma esperienze internazionali e capacità creativa nell’affrontare le situazioni » spiega uno dei selezionatori Cei.

«Ho respirato fin da piccola in famiglia l’idea che il volontariato è parte della nostra vita – dice di sé Marta – non è qualcosa da rimandare a domani, dicendo a se stessi che bisognerà trovare il tempo, ma quello che già ora, con le mie mani posso fare, guardandomi intorno, per dare sollievo a chi ha bisogno». «Progetto il mio percorso professionale, ma lascio anche spazio agli incontri, all’inaspettato» aggiunge Clelia. «Quando è arrivata la telefonata con cui mi dicevano che ero tra i vincitori, ero felice al pensiero di tornare all’estero al servizio degli altri – racconta Angelo – e ho pensato a una canzone conosciuta in Brasile, il “Samba delle benedizioni” di Vinicius De Moraes con il testo italiano tradotto da Giuseppe Ungaretti, che dice “la vita è l’arte dell’incontro”». Davanti a loro 4 voli aerei per altrettante opere, sostenute anche grazie alle firme dei fedeli italiani. Dovranno documentarle con video, foto e post, pubblicati in tempo reale sul sito in.unaltromondo.it. Angelo è atteso a Douala, in Camerun, dove collaborerà al piano di formazione dei detenuti con l’associazione Coe (Centro orientamento educativo).

Clelia vedrà da vicino la ricostruzione nelle zone colpite dall’uragano Matthew, a Port-au-Prince, ad Haiti, a opera di Caritas Haiti. Federica arriverà a Calcutta, in India, nella casa- famiglia delle Sorelle della Provvidenza tra le bambine orfane o abbandonate. Infine, Marta a Betlemme, in Terra Santa, lavorerà con gli operatori dell’Ats (Associazione Pro Terra Sancta), tra anziani e poveri, oltre all’animazione nella scuola materna. Anche così, come ha chiesto papa Francesco, «cresce la cultura dell’incontro nell’unica famiglia umana ».

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