Bambini e adolescenti come "ambasciatori di
pace" per costruire una società multietnica e integrata, attraverso la
scuola che devono diventare dei centri interculturali sul territorio.
Con questi obiettivi nasce la "Fabbrica della pace", iniziativa
presentata oggi presso la sala conferenze della Fao, agenzia delle
Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura.
Ad aprire le iniziative organizzate dalla Fabbrica della pace e dal
Comitato promotore dell'omonima Fondazione, l'incontro tra papa
Francesco e 7mila bambini, previsto per le 9 di lunedì 11 maggio,
nella sala Nervi del Vaticano. "'Non cambieremo il mondo se non
cambieremo l'educazionè", ha detto nel corso del convegno padre
Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede,
citando le parole del Pontefice.
"La Fabbrica della pace -ha continuato padre Lombardi-
parte proprio dalla scuola primaria che è il luogo in cui si vivono
maggiormente i conflitti e il disagio sociale. La soluzione si trova
solo se si riesce a crescere delle persone capaci di dare risposte di
pace" e per farlo, è necessario coinvolgere "tutta la comunità del
villaggio che noi siamo".
Al convegno hanno partecipato diversi esponenti delle istituzioni, tra
cui il sottosegretario agli Affari Esteri, Benedetto della Vedova e il
presidente dell'Anci Piero Fassino: "I bambini sono i più esposti al
disagio sociale, sono i più fragili -ha detto il sindaco di Torino- ed
quindi giusto partire da loro". Tra i relatori del convegno anche il
generale Nicolò Pollari, in qualità di esperto di geopolitica e il
rappresentante italiano presso l'Onu, l'ambasciatore Pierfrancesco
Sacco.