martedì 5 maggio 2015
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Bambini e adolescenti come "ambasciatori di pace" per costruire una società multietnica e integrata, attraverso la scuola che devono diventare dei centri interculturali sul territorio. Con questi obiettivi nasce la "Fabbrica della pace", iniziativa presentata oggi presso la sala conferenze della Fao, agenzia delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura. Ad aprire le iniziative organizzate dalla Fabbrica della pace e dal Comitato promotore dell'omonima Fondazione, l'incontro tra papa Francesco e 7mila bambini, previsto per le 9 di lunedì 11 maggio, nella sala Nervi del Vaticano. "'Non cambieremo il mondo se non cambieremo l'educazionè", ha detto nel corso del convegno padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, citando le parole del Pontefice. "La Fabbrica della pace -ha continuato padre Lombardi- parte proprio dalla scuola primaria che è il luogo in cui si vivono maggiormente i conflitti e il disagio sociale. La soluzione si trova solo se si riesce a crescere delle persone capaci di dare risposte di pace" e per farlo, è necessario coinvolgere "tutta la comunità del villaggio che noi siamo". Al convegno hanno partecipato diversi esponenti delle istituzioni, tra cui il sottosegretario agli Affari Esteri, Benedetto della Vedova e il presidente dell'Anci Piero Fassino: "I bambini sono i più esposti al disagio sociale, sono i più fragili -ha detto il sindaco di Torino- ed quindi giusto partire da loro". Tra i relatori del convegno anche il generale Nicolò Pollari, in qualità di esperto di geopolitica e il rappresentante italiano presso l'Onu, l'ambasciatore Pierfrancesco Sacco.
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